Reggio Emilia, 6 aprile 2014 - Si è svolta stamattina al Palazzo dei Congressi di Largo Firenze, la Festa dello Sport (foto), vetrina per le eccellenze della nostra città nei diversi ambiti sportivi. Ma è stata anche un'occasione di riflessione sulla crisi economica e di valori che stanno vivendo molte società sportive che, senza il sostegno delle fondazioni come quella della Cassa di Risparmio, non riuscirebbero ad andare avanti. 

"Per l'esercizio 2014 sono stati stanziati 500mila euro - ha spiegato il vicepresidente della Fondazione, Romano Argnani - in favore delle società sportive di Ravenna e Provincia. Esse rappresentano il 6% delle nostre erogazioni totali. Grazie alla nostra solidità siamo riusciti ad evitare di ricorrere ad aumenti di capitale, lasciando intatta la possibilità di intervento sul territorio. Ammonteranno quindi a quasi 9 milioni di euro le erogazioni verso arte, cultura, assistenza, beneficenza, scuola, università, ricerca, volontariato e sport".

Il sindaco Fabrizio Matteucci ha messo poi in evidenza le potenzialità di Ravenna come Città dello Sport. Candidatura questa, avanzata dallo stesso sindaco all'Aces, l'ente europeo che assegna questo riconoscimento.

"Appena dieci giorni fa ho scritto una lettera all'Aces - spiega il sindaco Matteucci - per chiedere che Ravenna nel 2016 diventi Città Europea dello Sport. Questa richiesta non è in contraddizione con la nostra campagna per diventare Capitale della Cultura per il 2019 ma, anzi, ne fortifica la candidatura e verrà aggiunta al dossier".

Ma in una festa in cui si esaltava la funzione educativa dello sport e delle figure di riferimento per i ragazzi, il primo cittadino non ha mancato di rivolgere una riflessione su un evento che ha sconvolto l'intera città.
"Ravenna è attonita - le sue parole -: una figura di educatore come quella di un sacerdote è stata raggiunta da accuse gravissime. Ravenna chiede verità, assunzione di responsabilità e una giustizia severa, perché il primo dovere di un educatore è quello di essere di buon esempio".

Il presidente regionale del Coni Umberto Suprani ha riportato invece l'attenzione sull'importanza dello sport nella crescita personale degli individui. Una dignità che l'Italia ancora non gli riconosce in via ufficiale.

"L'importanza dello sport nella sfera educativa - ha detto Suprani - è stata sottolineata anche dal segretario dell'Onu Ban Ki Moon. Sarebbe auspicabile che anche in Italia, nell'ambito della revisione della Costituzione in atto, venisse aggiunta la pratica sportiva tra i motivi di aggregazione, di crescita personale e sviluppo dei valori sociali. Negli altri paesi della Comunità Europea lo sport gode di questa gratificazione, e vorremmo che accadesse anche da noi".

Il presidente della Cassa di Risparmio Antonio Patuelli ha infine sottolineato come la crisi economica abbia portato con sé anche una crisi generalizzata nei principi e nei valori morali e ha aggiunto: "E' per questo che la pratica sportiva diventa ancora più importante: per l'etica che ne è alla base. Un'etica che va insegnata ai giovani, ma che non deve essere mai dimenticata dagli educatori e che deve diventare la base della volontà di ripresa".

Stefano Pece