Cervia, 13 aprile 2014 - Si apre il 18 aprile a Cervia la mostra 'Pais del cinema', gli anni d’oro del cinema italiano nel racconto per immagini di un grande fotografo (a cura di Guido Gambetta e Salvatore Mirabella).
L'Italia, in particolare nella prima metà degli anni ’60, è stata un  vero Paese del cinema. Ecco allora la ragione del titolo della mostra che gioca sul cognome del fotografo che ne è protagonista. La vernice è alle 18 al Magazzino del Sale e rimarrà aperta fino al 18 maggio. 

Rodrigo Pais (1930 – 2007) è stato un grande fotoreporter ma non solo: è stato anche un grande fotografo. Questa mostra sul cinema degli anni ’60 lo documenta molto bene.   Pais, come altri grandi fotografi “sulla” scena, si diverte a cogliere i vari momenti che compongono una tipica giornata delle riprese di un film: i ciak,  i momenti di riposo, i truccatori al lavoro, i parenti dei protagonisti, gli spettatori curiosi, ecc. Come succede in questi casi, il film vive così un’altra vita che gli spettatori nelle sale cinematografiche non vedranno,  compreso anche ciò che non dovevano vedere, che il regista ha tolto o che ha ridotto a una breve scena laddove il fotografo ha scattato decine di fotografie.

Nella mostra ci sono i film fotografati da Pais, tra i quali ve ne sono molti che hanno lasciato una traccia nella storia del nostro cinema, come Il sorpasso di Dino Risi, La ragazza di Bube di Luigi Comencini, La noia di Damiano Damiani, L’eclisse di Michelangelo Antonioni, Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, ecc. In mostra, però,  non ci sono soltanto le fotografie scattate sui set cinematografici. Sfruttando il lavoro da fotoreporter di Pais sono stati documentati  fatti di cronaca che hanno ispirato alcuni film: ciò è avvenuto, per esempio, per il tema del divorzio (con i film Scusi lei è favorevole o contrario?, Il giovedi e Menage all’italiana), per uno dei grandi processi penali che appassionarono l’opinione pubblica, quello di Ghiani e Fenaroli (con i film A… come assassino e Il sicario),  per il boom economico,  in particolare edilizio, che ha caratterizzato l’Italia nella seconda metà degli anni ’50 e la prima metà degli anni ’60 (con il film Il boom) e alcuni altri.

La stessa cosa è stata fatta per la sezione su Cinema e Letteratura  dove sono documentati i “Premi Strega” e i fatti legati ai problemi tra i film e la censura.
Una sezione  è dedicata ai ritratti di attrici, attori e registi, ritratti che dimostrano ancora una volta la completezza artistica del fotografo Pais.
Infine completano la mostra una scelta di locandine, fotobuste e manifesti originali dei film presentati, in gran parte provenienti dal “fondo Maurizio Baroni” della Cineteca di Bologna.