Ravenna, 16 aprile 2014 - Il prete 'pirata', fuggito dopo l’incidente in cui sabato sera era rimasto ferito un diciassettenne a Ravenna, è padre Pietro Gandolfi. Il sacerdote era stato inviato alla parrocchia di Casal Borsetti per sostituire, dopo l’arresto in un’inchiesta anti-pedofilia, don Giovanni Desio. Il religioso, 76 anni, dopo essersi fermato per qualche istante si era allontanato. Quella stessa sera un uomo, con modalità "inusuali", si era presentato al pronto soccorso dove aveva chiesto informazioni sul ragazzo. L’uomo aveva avvicinato anche il padre del minore, giudicato guaribile in 40 giorni, e si era poi allontanato.

La Polstrada di Lugo aveva quindi diffuso la notizia alla stampa e intanto aveva iniziato a visionare le telecamere del pronto soccorso. Il giorno dopo il conducente dell'auto si era presentato al comando di Ravenna, dichiarando di essere la persona alla guida del veicolo: si trattava del sacerdote 76enne. La Polstrada, dopo avere ascoltato il don e avere verificato che la sua auto non presentava alcun segno di contatto, lo ha denunciato per “fuga e omissione di soccorso a seguito di incidente stradale con feriti”.
Gli ha anche contestato due violazioni al codice della Strada: per avere effettuato una svolta a sinistra nonostante l’obbligo di proseguire dritto, imposto dalla segnaletica, e perche’ nell’effettuare la svolta a sinistra ha creato pericolo agli altri utenti della strada causando l’incidente.

Intanto nella tarda mattinata di oggi nella canonica di Casal Borsetti, dove abitava don Desio, sigillato dal giorno dell'arresto, sono tornati gli agenti della squadra Mobile e della Scientifica, il vicequestore aggiunto Nicola Gallo e il Pm Isabella Cavallari, titolare del fascicolo. Gli inquirenti sono in cerca di altro materiale utile alle indagini, oltre a quello sin qui sequestrato come computer, cellulari, fotografie e giocattoli. In particolare saranno acquisiti i numerosissimi filmati che don Desio, appassionato cinefilo, ha collezionato negli anni.