Ravenna, 12 giugno 2014 - Ancora musicisti multati per aver suonato in strada senza autorizzazione. Dopo il caso del flautista tedesco Klaus-Peter Diehl, sanzionato il giorno di Pasqua, stavolta a inciampare nel nuovo (spietato) regolamento sullo spettacolo di strada sono stati gli allievi di una scuola di musica tedesca: 19 adolescenti iscritti alla Westlicher Hegau di Hilzingen, sul lago di Costanza, in questi giorni si trovano a Ravenna per una vacanza studio. Ieri si stavano esibendo con i loro strumenti di fronte a palazzo Merlato, quando gli agenti della Polizia municipale si sono avvicinati per chiedere se fossero in possesso del permesso previsto dal regolamento. Un documento di cui la piccola orchestra — ignara delle regole ravennati — era sprovvista. Evidentemente sono stati chiamati da qualcuno che non gradiva la musica. E quando è richiesto il loro intervento, gli agenti della municipale devono per legge agire, come faceva capire ieri pomeriggio il sindaco Fabrizio Matteucci.

E sempre ieri una pattuglia della Municipale, in un secondo momento, ha raggiunto i ragazzi e i loro accompagnatori nell’agriturismo dove alloggiano, per notificare il verbale: la sanzione, come per il flautista, è di 150 euro. Al quadro si aggiunge un aspetto paradossale: lunedì, sulla pagina Facebook del Comune, figurava una foto dei giovani musicisti, accompagnata da un commento benevolo: «Se passate per il centro... stanno suonando magnificamente!». La foto era tratta dal profilo Facebook di Ravenna 2019, sul quale l’esibizione era commentata in modo addirittura trionfale: «Anche questa è #Ravenna2019 con il maestro e gli allievi di una scuola di musica tedesca che girano l’Europa per far risuonare di musica le piazze europee». Prima le lodi, poi la multa: un paradosso. E l’imbarazzo di Palazzo Merlato ieri era palpabile. Tanto che (come si legge nel box in basso a destra) il sindaco si è affrettato a dichiarare che proporrà in consiglio comunale una modifica di questo regolamento sullo spettacolo di strada che continua a mietere vittime.

Francesco Monti