Ravenna, 23 giugno 2014 - «GLI indizi che abbiamo raccolto sono gravi e convergenti. Davvero encomiabile il lavoro svolto da Polizia stradale, carabinieri, Squadra mobile e Polizia municipale. Certo, nulla potrà restituirci il piccolo Gionatan, ma almeno un risultato l’abbiamo ottenuto, in breve tempo e abbiamo ritenuto di renderlo subito noto perchè l’opinione pubblica è rimasta duramente colpita da questa sciagura»: è il procuratore capo Alessandro Mancini, che ha a fianco il pm Isabella Cavallari e i dirigenti delle forze di polizia che hanno lavorato per oltre ventiquattro ore senza un attimo di riposo, fino alla tarda mattinata di ieri quando D.K., bulgaro di 37 anni, da due mesi residente a Lido Adriano è stato dichiarato in arresto per fuga e omissione di soccorso e in stato di fermo per omicidio colposo.

Per gli inquirenti ci sono altissime probabilità che fosse lui alla guida della Mercedes Clk che domenica sera verso le 20.45 in via Romea sud, a Ponte Nuovo, ha travolto e ucciso sulle strisce pedonali il piccolo Gionatan La Sorsa, tre anni ad agosto e poi è fuggito.

«Non sono io il ‘pirata’, io con quella brutta storia non c’entro. Domenica pomeriggio e sera ero fuori Ravenna, ero al mare, non sono passato da via Romea Sud. Quella dell’incidente non è la mia vettura»: per due ore ieri pomeriggio, Krasimir, negli uffici della Squadra Mobile, interrogato dal pm Isabella Cavallari alla presenza del difensore Francesco De Angelis ha negato ogni addebito, fornendo una mappa dettagliata degli spostamenti di domenica pomeriggio e sera. Ora gli investigatori dovranno verificare il racconto, rintracciare le persone indicate, sentirle per avere conferme o meno al racconto.

Ma per la Procura non sembrano esserci dubbi sulla consistenza degli indizi raccolti. E il punto di forza è l’auto, quella Mercedes Clk grigio descritta da molti testimoni (e ripresa anche dalla telecamera della banca di Ponte Nuovo), di cui gli inquirenti avevano anche frammenti dei numeri di targa. L’auto era parcheggiata nel cortile del condominio di Lido Adriano dove Krasimir abita e alla cui porta lunedì sera, verso le 23, si sono presentati gli investigatori invitandolo a seguirli in questura.

L’auto è stata sequestrata e sarà sottoposta a rilievi scientifici: in primo luogo dovrà essere accertata la presenza di materiale biologico nella parte anteriore e sotto la scocca dove sono state riscontrate delle striature compatibili con il trascinamento del corpicino. E c’è di più: c’è la testimonianza di una coppia di ragazzi che domenica sera ha inseguito la Mercedes per un po’, dopo l’incidente, e l’ha anche affiancata così che la ragazza si è ben impressa nella memoria il volto del conducente.

E lei, come tanti altri, lunedì si è presentata agli inquirenti per fornire la propria testimonianza. Lunedì notte, in questura, gli inquirenti hanno chiesto a Krasimir, in quel momento ancora ‘persona informata sui fatti’, di raccontare i suoi spostamenti di domenica sera. E subito ha escluso di essere passato da via Romea sud. Ma hanno vinto gli indizi ‘contro’ e così sono scattati arresto e fermo.

Carlo Raggi