Ravenna, 29 giugno 2014 - Tra cancellate antidegrado, volontari di Mistral che piantonano l’area come fosse un fortino e una struttura che ogni giorno cede sempre più al peso degli anni, del tempo, ma soprattutto dell’incuria, spuntano imprenditori interessati a rilevare l’ex Marinabay. Il telefono dell’amministrazione nei giorni scorsi ha squillato due volte. All’altro capo del filo due potenziali acquirenti per il bagno di Marina di Ravenna. Uno di loro, in particolare, sembra aver catturato l’attenzione del Comune, ma sui nomi, per il momento, è ancora top secret.

Da quella famosa mattina del 13 settembre dello scorso anno, quando i carabinieri posero lo stabilimento sotto sequestro preventivo per occupazione abusiva di suolo demaniale, sono trascorsi nove mesi e due settimane. Sulle spalle della Marinabay srl, società che gestiva l’esercizio, oltre quattro milioni di euro di debiti (al 2012), dei quali 300mila euro per canoni demaniali insoluti. Una situazione patrimoniale complessa, a cui sono seguite tre aste fallimentari per la messa in vendita dei beni e il conseguente risarcimento dei creditori. Infine l’intervento dell’amministrazione, nel tentativo di salvare il salvabile e rimandare l’apertura a tempi migliori.

OGGI quei tempi sembrano essere maturi. A Palazzo Merlato hanno infatti già pronto il bando di assegnazione della struttura e mercoledì potrebbe esserci l’incontro risolutore. Dopo l’incontro con il prefetto avvenuto venerdì, in cui Della Rocca ha chiesto delucidazioni sul caso Marinabay, l’assessore al turismo Corsini si vedrà infatti con gli uomini del demanio e la speranza è di poter arrivare al definitivo incameramento del bene da parte del Comune. L’ultimo tassello per partire con l’assegnazione del bagno. La speranza della giunta, come trapela dalle stanze di piazza del Popolo, è di concludere tutta la partita per settembre, così da consentire all’acquirente di eseguire i lavori in tempo utile per avviare l’attività già nell’estate del 2015.

Un nodo però c’è: i lavori di ristrutturazione. Da una prima stima effettuata si parla di una ‘operazioncina’ da 700mila euro, tra sistemazione della struttura e acquisto delle attrezzature. Mica briciole. La somma esprime bene le dimensioni del ‘titanico’ stabilimento che si trova sul lato più a nord di Marina. Una superficie da 14mila metri quadri, di cui mille al coperto, in grado di ospitare 220 ombrelloni e 940 lettini. Gli esperti parlano però di un investimento che potrebbe essere recuperato in tempi brevi. Partendo dalla duplice licenza di cui il Marinabay è dotato: quella di stabilimento balneare e di pubblico esercizio, che permette di organizzare anche serate in stile discoteca. Infine la concessione demaniale che, in quanto pertinenza dello Stato, aggirerà i vincoli della Bolkestein fino al 2027.

Alessandro Cicognani