Ravenna, atti sessuali con la nipotina. Indagato lo zio

Trovati anche scambi di foto osè con un’altra persona tramite messaggi Instagram nel cellulare della bimba che ha dieci anni

Bambina che piange (immagine d’archivio)

Bambina che piange (immagine d’archivio)

Ravenna , 27 luglio 2017 - Una vicenda particolarmente delicata quella approdata ieri mattina davanti al gip Rossella Materia. Si è trattato di quello che gli addetti ai lavori chiamano incidente probatorio. Ovvero la bambina – all’epoca dei fatti undicenne – è stata ascoltata in un contesto protetto, cioè in un’auletta a parte nella quale oltre a lei c’erano solo il giudice e una psicologa infantile. Nell’aula adiacente c’erano invece le altre parti di questo procedimento. Cioè l’indagato e il suo legale, l’avvocato Giuseppe Roccafiorita; quindi l’avvocato Claudio Cicognani che tutela la parte offesa; e infine il pm Antonio Vincenzo Bartolotti in sostituzione della collega Angela Scorza titolare del fascicolo. Contesto dei fatti è un normale nucleo familiare composto da ravennati incensurati.

L’indagine è partita a fine 2016 da una precisa circostanza. Il padre ha notato che la bambina stava usando con una certa frenesia i social network. E così si è avvicinato per chiederle spiegazioni. Dopo averla incalzata, è emerso ciò che al momento costituisce il nucleo dell’accusa. Ovvero la piccola ha in buona sostanza riferito di avere avuto tempo prima un rapporto sessuale con uno zio: un giorno lui l’avrebbe chiamata a casa sua approfittando del fatto di trovarsi solo; ed è in quel frangente che lei si sarebbe ritrovata a fare sesso con lo zio.

La successiva visita medica ha confermato, pur non potendo fornire la data precisa del rapporto. In seguito alla denuncia ai carabinieri, sono stati inoltre sequestrati tutti i telefonini, sia dell’uomo che della nipotina.

Dalla loro analisi, è emerso che tra i due c’erano stati scambi attraverso whatsapp: messaggi che tuttavia non conterrebbero riferimenti sessuali. In un telefonino della bimba sono state individuatati chat e scambi di foto con un individuo maschile, anche attraverso Instagram, dal contenuto decisamente intimo. La stessa nipotina pure ieri mattina davanti al gip ha escluso che si sia trattato dello zio. Sconosciuta dunque l’identità di questa persona: potrebbe pure essere un coetaneo, circostanza che farebbe cadere qualsiasi eventuale rilievo penale legato alla chat. In ogni caso, la bimba sempre davanti al gip ha ribadito di avere avuto quell’unico rapporto sessuale con lo zio. Sulla ricostruzione accusatoria, l’avvocato Roccafiorita ha sollevato vari dubbi dicendosi fiducioso di potere dimostrare l’innocenza del suo assistito. Da parte sua il gip ha restituito gli atti dell’indagine al pm: e toccherà a quest’ultimo ora decidere se chiedere o meno il rinvio a giudizio dello zio della piccola.