Caldo, in aumento gli accessi in ospedale

Nuova allerta meteo. E la pioggia? "In estate è calata del 30%"

Caldo e afa (Foto Newpress)

Caldo e afa (Foto Newpress)

Ravenna, 27 giugno 2017 - Un'altra allerta meteo per il caldo. Per tutta la giornata di oggi, da mezzanotte a mezzanotte, l’Agenzia regionale di protezione civile e Arpae Emilia Romagna raccomandano di non uscire nelle ore più calde, dalle 12 alle 18, in casa proteggersi dal sole con tende o persiane e mantenere il climatizzatore a 25-27 gradi (se si usa un ventilatore non indirizzarlo direttamente sul corpo), bere e mangiare pasti leggeri e molta frutta evitando bevande alcoliche e caffeina, indossare abiti e cappelli leggeri e di colore chiaro all’aperto evitando le fibre sintetiche. Nello scorso weekend sono state dieci le persone che si sono recate al pronto soccorso di Ravenna per il caldo: si trattava di anziani esposti al sole nelle ore più calde che sono stati tenuti in osservazione per alcune ore, reidratati e rimandati a casa. Il grande caldo di questi giorni comunque, fanno sapere da Ausl, non ha causato intoppi o problemi nei tre ospedali della provincia, l’unica cosa che ha registrato un vistoso aumento sono i piccoli traumi per la caduta da mezzi come bici e moto. Anche in questo caso il fenomeno è legato comunque al caldo, e si ripresenta puntuale tutti gli anni: le alte temperature infatti invogliano di più all’uso di motorini e biciclette. 

Afa e niente pioggia. Pierluigi Randi, giugno al momento risulta molto caldo e poco piovoso… «Fino ad ora – osserva il tecnico meteorologo di Emilia-Romagna Meteo e Meteoromagna – giugno è stato nella nostra provincia un mese indubbiamente molto caldo (anomalia di temperatura media prossima ai 3°C, un’enormità) e poco piovoso. La sensazione che nei tre mesi estivi debba piovere poco o pochissimo non è suffragata dai dati climatologici. Infatti il primo mese estivo dovrebbe vedere una piovosità media (pianura e costa della provincia) di circa 56 mm di pioggia, ovvero 56 litri di acqua per metro quadrato di superficie (valori medi del trentennio 1971-2000), superiore, ad esempio di quella media dei tre mesi invernali. In realtà in estate deve piovere, certamente non come nei mesi autunnali e primaverili, ma deve piovere». Il cambiamento climatico ha inciso? «Certo, oltre che sulle temperature, particolarmente quelle estive (estati più calde e lunghe rispetto a qualche decennio fa), anche sul regime delle precipitazioni. Infatti nel nuovo millennio in provincia la piovosità media estiva è scesa di circa il 30%, quindi mediamente un terzo della pioggia in meno, il che, unito a temperature sempre più elevate con intense e prolungate ondate di caldo, causa elevati valori di evapotraspirazione, con terreni più secchi e maggiore richiesta di acqua a scopo irriguo. Pertanto avere periodi poco piovosi in estate sta diventando una consuetudine, e sotto questo aspetto giugno 2017 non rappresenta affatto una novità».  Qualche dato? «Nel mese corrente sono caduti in media 11,7 mm di pioggia (meno 44,3 mm, pari a quasi l’80% in meno delle normali precipitazioni), ma in tempi recenti andò ancora peggio. Nel 2012, ad esempio, in giugno caddero solo 6,3 mm di pioggia e si ebbe una delle peggiori siccità estive assieme al 2003». Allora come siamo arrivati alla situazione attuale, quasi di emergenza?  «In Romagna la situazione non è certo rosea ma non è ai livelli di estrema emergenza come invece per l’Emilia occidentale, ed attualmente siamo in una condizione di siccità moderata; localmente grave per quanto concerne gli aspetti legati all’agricoltura (siccità agricola). Il problema non sta tanto nelle scarse piogge di giugno, quanto nel deficit delle precipitazioni invernali (-25% in provincia) e di quelle primaverili (-30% circa) fin qui accumulato, per cui si stratta degli effetti di un’anomalia pluviometrica che ha radici più lontane nel tempo».