Lugo, bambino e mamma morti nell'incidente. Il padre del piccolo tenta la fuga

L'uomo, che la sera del 18 marzo guidava l'auto ubriaco e sotto l'effetto di droga, per i magistrati voleva tornare in Romania

Lugo, bambino e mamma morti nell'incidente. Il padre del piccolo tenta la fuga (Scardovi)

Lugo, bambino e mamma morti nell'incidente. Il padre del piccolo tenta la fuga (Scardovi)

Ravenna, 30 marzo 2017 - Nella tarda serata di sabato 18 marzo, mettendosi al volante fradicio di alcol e con la mente annebbiata da ‘fumo’ e cocaina, aveva sterminato la propria famiglia, correndo come un pazzo con l’auto che non poteva guidare – poiché senza patente – e finendo per schiantarsi contro una rotonda a Lugo. Il piccolo Riccardo, nato appena cinque mesi prima, morto sul colpo. La compagna 25enne, Planiza Husovic, due ore più tardi in ospedale. Constantin Cristenel Maruntelu, cittadino rumeno di etnia Rom, senza grossi guai alle spalle – solo una tentata rapina nel 2015 di due paia di occhiali da sole a un connazionale, in concorso con la compagna – se l’era cavata con una contusione all’altezza del fegato e una lunga cicatrice sul dorso. Unico superstite di quella strage familiare provocata dalla sua incoscienza. Ora la Procura di Ravenna lo ha fatto finire in carcere con le accuse di omicidio stradale, guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto degli stupefacenti, proprio in ragione del pericolo di fuga, non avendo più legami in Italia e, al contrario, molti contatti in Romania. Si è allontanato dall’ospedale di Ravenna, ultimo luogo di ricovero dopo quelli di Lugo e Cesena, nonostante la contrarietà del personale medico. I carabinieri lo hanno trovato alla stazione dei treni, mentre tentava di lasciare la città. Un vero e proprio tentativo di sottrarsi alla giustizia, l’hanno inteso i Pm Alessandro Mancini e Stefano Stargiotti che hanno firmato il provvedimento di fermo. 

Quella sera Maruntelu aveva bevuto parecchio. E aveva assunto stupefacenti. Incurante di ciò, si era messo al volante. Al suo fianco la compagna, il piccolo Riccardo sui sedili posteriori, non fissato al seggiolino. Le indagini del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri, in collaborazione con la Municipale della Bassa Romagna, hanno ricostruito quella serata finita in tragedia. Le telecamere lo filmano mentre, con moglie e figlioletto, parcheggiano in piazza a Massa Lombarda, entrano in un bar e qui – conferma la titolare – bevono alcolici: dalle 19.40 alle 21.50. Quindi tornano in auto, al volante si mette l’uomo, riparte e comincia a premere sull’acceleratore come se fosse in pista a Maranello: percorre 7 chilometri in 8 minuti, il tragitto fra Massa Lombarda e Lugo. «Un atteggiamento di guida scellerato», scrivono i Pm, perché lo compie in «pochissimi minuti». 

Infatti qui, in via De Brozzi, non vede la rotonda e si schianta contro il cordolo, l’auto vola in aria e si ribalta più volte. La compagna resta incastrata, il figlioletto viene sbalzato sull’asfalto. Fuori dall’auto c’è anche lui, Maruntelu. E alla prima soccorritrice del 118 racconta una versione assurda: «Io non guidavo e sono un bravo ragazzo». Telecamere e testimoni smascherano la bugia. Trasportato all’ospedale di Lugo, nel sangue gli vengono trovate tracce di cannabinoidi e cocaina, nonché un tasso alcolemico di 1,47 mg/l. Le scorie tossiche della sua folle serata. Ma a quanto pare il rimorso per quella strage non è bastato. È scappato dall’ospedale e, pensano i magistrati, voleva tornare in Romania.