Ravenna, ex Anic. Bocconi avvelenati in un’area verde

Quasi un chilo di polpette e ossa di animali in via Lago Maggiore. Quindici giorni fa un altro caso nella stessa zona

Ex Anic, bocconi avvelenati in un’area verde

Ex Anic, bocconi avvelenati in un’area verde

Ravenna, 18 febbraio 2018 - Quasi un chilo di polpette avvelenate e ossa di animali, abbandonate nel bel mezzo di un’area verde condominiale in via Lago Maggiore. L’inquietante scoperta è stata fatta nella giornata di ieri da due residenti che hanno allertato gli agenti della polizia municipale. Subito è scattato il sequestro delle esche letali per i cani, poi inviate all’Ufficio Veterinario dell’Ausl per un’analisi approfondita. Si tratta del secondo caso in quindici giorni, sempre nella stessa zona: quella dell’ex villaggio Anic.

La segnalazione dell’ennesimo ritrovamento di bocconi avvelenati è arrivata alla Municipale nel primo pomeriggio di ieri. Ad allertare i vigili sono stati due cittadini che abitano in un condominio di via Lago Maggiore: durante una passeggiata hanno notato, tra i cespugli dell’area verde accanto al palazzo, diverse polpette avvelenate di colore bianco giallastro e ossa di animali. Le esche, del peso di sette ette, sono state raccolte e sequestrate dai vigili che hanno inviato il tutto all’Ufficio Veterinario dell’Ausl di Ravenna per un’analisi approfondita. Gli agenti della Municipale si sono poi accertati che nell’area non ci fossero altri bocconi letali e hanno segnalato l’area, oltre ad attaccare cartelli per avvisare i cittadini a fare attenzione.

Ad allarmare è che questo è il secondo ritrovamento di bocconi avvelenati nella stessa zona, quella dell’ex villaggio Anic, in due settimane. La sera del 1° febbraio la polizia municipale, sempre su segnalazione di un cittadino, ha raccolto ben quattordici pezzi di salsiccia contenente tracce di veleno e altri cinque pezzi dello stesso materiale, di colore blu, in via Lago di Garda, poco lontano dal parco John Lennon. Anche in quel caso è scattato il sequestro del materiale e l’invio per l’analisi al servizio veterinario Ausl di Ravenna. Tra l’altro, nello stesso punto dove sono state trovate quelle esche, come raccontava un residente al Carlino, «nel giugno 2016 era stato trovato un chilo di carne macinata e modellata come una polpetta con del topicida dentro». Poi, quindici giorni fa, a distanza di un anno e mezzo, i ritrovamenti delle esche avvelenate sono tornati di attualità e ieri si è verificato l’ennesimo episodio. Ora è caccia ai responsabili, con il sospetto sempre più vivo che in zona abiti qualcuno a cui non stanno particolarmente simpatici i cani.