Ravenna, omicidio Ballestri, il pm: "Delitto annunciato"

Il dermatologo in aula per l'udienza preliminare, in abito blu e camicia bianca. Il Comune parte civile: non era mai successo

Matteo Cagnoni in aula (foto Zani)

Matteo Cagnoni in aula (foto Zani)

Ravenna, 22 giugno 2017 - Si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Ravenna la prima udienza preliminare per l'omicidio pluriaggravato e l'occultamento di cadavere di Giulia Ballestri, uccisa a bastonate il 16 settembre scorso in una villa della città. La richiesta è arrivata al termine di una requisitoria durata oltre un'ora e mezza. Matteo Cagnoni, in carcere da nove mesi per l'omicidio della moglie, era presente in aula con abito blu e camincia bianca.

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Durante la prima udienza preliminare, che si è chiusa verso le 16.30, il Gup Antonella Guidomei ha ammesso la costituzione di parte civile del Comune di Ravenna (avvocato Enrico Baldrati), delle associazioni Udi-unione donne italiane, e Linea Rosa (avvocati Sonia Lama e Cristina Magnani), dei genitori della vittima e del fratello Guido, presente in aula e costituitosi sia in proprio che per conto dei tre figli che la defunta ha avuto con il marito (avvocato Giovanni Scudellari). E' stata invece esclusa la costituzione di parte civile dell'associazione 'Dalla parte dei minori' (avvocato Antonella Monteleone) in quanto il giudice ha rilevato come il soggetto di tutela, come da statuto, siano appunto i minori. Per quanto riguarda il Comune, da segnalare che è la prima volta si costituisce per un caso di omicidio: ciò è stato possibile grazie a un punto inserito nello statuto nel 2010 che fa riferimento al femminicidio.

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Nella sua requisitoria, il pm Cristina D'Aniello ha detto: "In questa storia ogni elemento conduce a Cagnoni". Inoltre, descrivendo le modalità con cui il marito avrebbe ucciso la consorte dopo averla attirata con una scusa in una villa di famiglia da tempo disabitata, ha parlato di "mattanza", di "azione omicidiaria violenta" nell'ambito di un "omicidio premeditato ma anche annunciato", dato che "si sapeva che lei aveva paura" perché "lui non riusciva ad accettare la separazione per un altro uomo".

Sono poi state ripercorse tutte le indagini della polizia che hanno portato a inquadrare Cagnoni quale unico sospettato. E ha spiegato che aveva scelto proprio quella villa disabitata quale luogo perfetto per il delitto perché "aveva bisogno di annullare, di distruggere Giulia Ballestri". Il procuratore capo Alessandro Mancini ha precisato che si tratta di un processo "probatorio". E sulle dichiarazioni rilasciate a suo tempo da Cagnoni al Gip di Firenze, città dove l'imputato fu fermato alle prime ore del 19 settembre, il procuratore ha detto che si tratta di ricostruzioni "illogiche, paradossali, surreali, incredibili".  

Lunedì mattina parleranno le difese (avvocati Giovanni Trombini e Francesco Dalaiti) per sollevare eccezioni di nullità o inutilizzabilità su alcuni atti d'indagine e per palesare le intenzioni difensive, anche se fino a ora Cagnoni ha mostrato di puntare diritto alla Corte d'Assise e non a un giudizio abbreviato.