Cervia, la multa del velox lievita da 11 a 400 euro

Le spese postali non pagate fanno schizzare la sanzione: ma il giudice annulla tutto

Cervia, la multa del velox lievita da 11 a 400 euro

Cervia, la multa del velox lievita da 11 a 400 euro

Cervia (Ravenna), 11 agosto 2017 - Da quella multa per la velocità troppo alta erano rimasti fuori esattamente 11,11 euro. Spiccioli necessari per le spese postali che, non pagati, erano però lievitati fino a quasi 400 euro. La protagonista di questa singolare storia di burocrazia, una automobilista cervese di 65 anni, potrà ora raccontare di averla spuntata sia sul Comune di Cervia che sulla Sorit, la società delegata alla riscossione delle imposte locali.

Il giudice di Pace Maria De Rosa ha infatti appena accolto il suo ricorso chiarendo che «il recupero delle spese postali» nulla ha «a che vedere con il massimo e il minimo della sanzione» inflitta per avere violato il codice della strada. E che dunque «intendere il mancato pagamento delle spese postali e di notifica» come mancato pagamento di parte della multa, «appare illegittimo perché diversa è la causale dell’obbligazione».

La questione si era innescata il 22 aprile del 2015 esattamente alle 6:50. Perché è a quell’ora che la signora aveva violato i limiti di velocità sull’Adriatica. Secondo l’autovelox, viaggiava infatti agli 84 orari quando invece non avrebbe dovuto superare i 70. Uguale a tre punti in meno sulla patente.

Dal punto di vista della pecunia, se avesse pagato entro cinque giorni il verbale della polizia Municipale, quello sforamento della velocità le sarebbe costato 157,73 euro, così come previsto dalle modalità del pagamento in misura ridotta. Più naturalmente gli 11,11 euro di spese di notifica. Ma se avesse atteso a saldare o se non avesse pagato per intero l’importo, l’ammontare sarebbe cresciuto.

La 65enne aveva così deciso di mettere subito mano al portafogli per pagare la multa entro i fatidici cinque giorni dalla notifica e ottenere lo sconto previsto dalla legge. Per una svista erano però rimasti fuori gli ormai celeberrimi 11,11 euro. Ed è a quel punto che si è attivata l’irreversibile macchina burocratica con una perentoria cartella esattoriale recapitata a metà aprile scorso. Ovvero un’ingiunzione di pagamento della Sorit su mandato conferito nel dicembre 2016 dal Comune di Cervia. «L’intestatario suindicato – specificava l’ingiunzione – risulta avere omesso e/o ritardato il pagamento nei termini di legge». Ed è così che nel calcolo del dovuto, era tornata la multa, da pagare per intero (306,05 euro), più altre spese tra procedimento e notifica per un totale al centesimo pari a 395,05 euro. 

Un bel balzo, non c’è che dire, rispetto agli 11,11 euro che mancavano alla signora per finire di saldare tutto. E se non avesse pagato nei termini previsti dalla legge, rischiava «esecuzione forzata, ovvero fermo amministrativo dei beni mobili, ipoteca sugli immobili» oltre all’acquisizione «presso possibili debitori di notizie circa l’esistenza di crediti» da prelevare.

Questa volta la donna, invece che rimettere mano al portafogli, si è però rivolta a un legale, l’avvocato Massimiliano Nicolai. L’esito del suo ricorso ora lo conosciamo. Perché – si legge nella sentenza – una multa per velocità troppo alta «pone la sua origine in una violazione di norme comportamentali». Mentre le spese di notifica rappresentano «una voce aggiuntiva». Insomma, la 65enne dovrà pagare al Comune solo gli 11,11 euro per dimenticare tutta questa storia.