Ravenna, la donna caduta nel tombino resta grave. "In trappola per oltre un'ora"

La 66enne ha fatto un volo di tre metri, rompendosi bacino e nove vertebre. La figlia racconta l'incubo

La donna soccorsa dai sanitari del 118

La donna soccorsa dai sanitari del 118

Ravenna, 23 aprile 2017 – «Un’esperienza da incubo. Indescrivibile». È agghiacciante il racconto che Marica Pacilio, figlia della 66enne che venerdì pomeriggio è caduta in un tombino lasciato aperto mentre visitava le tombe dei suoi cari al cimitero di Ravenna, riporta circa quanto vissuto dalla madre. La donna, che inizialmente sembrava essersela cavata solo con un grande spavento, dovrà in realtà sopportare una lunga prognosi: ha il bacino fratturato e nove costole rotte come conseguenza di un volo di tre metri, motivo per cui durante la notte tra venerdì e sabato è stata trasportata al trauma center Bufalini di Cesena dove tuttora è ricoverata. «Il bacino e le costole fratturate interferiscono sulla respirazione, per questo ora è a Cesena – prosegue la figlia al suo capezzale, ancora provata da quanto vissuto dalla madre –. Poi dovranno controllare anche la milza. In generale ci sono un po’ di problemi e si prospetta una degenza molto lunga ma ancora non si sa di quanto: è tutto in divenire. Dopo i primi due giorni di terapia decideranno che fare, potrebbero anche operarla per il bacino. E poi i medici tengono monitorata la milza con dei controlli per vedere se rientrano gli ematomi».

Nel frattempo Azimut ha avviato un’indagine interna per chiarire come mai quel tombino era aperto. La famiglia per il momento non ha deciso se sporgerà denuncia: la figlia è ancora sconvolta. «Non sto pensando a niente, ho bisogno prima di capire come va. All’improvviso mi è cambiata la vita – dice –. Mia madre è piena di morfina, penso solo alla sua salute». La denuncia molto probabilmente però partirà comunque d’ufficio non appena la municipale avviserà la procura, vista la gravità della prognosi.

«È stato un grosso trauma per mia madre, indescrivibile – prosegue Marica Pacilio – perché è rimasta là sotto per un’ora/un’ora e mezza prima che qualcuno si accorgesse di quanto accaduto. Era finita in mezzo ai loculi cementificati. Era da sola e non appena è successo è svenuta. Poi si è ripresa e ha iniziato a urlare: per fortuna è passato di lì un anziano che ha sentito le grida ed è corso ad avvisare il guardiano del cimitero. A cosa sarebbe successo se nessuno l’avesse sentita non voglio nemmeno pensare». Poi l’arrivo sul posto dei soccorsi del 118, dei vigili del fuoco e della polizia municipale.

«Ora aspettiamo ciò che diranno i medici – conclude la figlia con un sorriso – ma sono sicura che ci riprenderemo, andrà meglio».