Faenza, collare elettrico al cane. Marito e moglie denunciati per maltrattamenti

Inviava impulsi elettrici al loro Giotto per evitare di uscire dal recinto. Il dispositivo è in vendita ma ne è vietato l'uso

I carabinieri della compagnia di Faenza mostrano il collare elettrico

I carabinieri della compagnia di Faenza mostrano il collare elettrico

Faenza (Ravenna), 12 febbraio 2018 - Collare elettrico al cane, marito e moglie denunciati per maltrattamenti. A finire nei guai una coppia di 46 e 49 anni del faentino dopo che i carabinieri della compagnia di Faenza, durante un servizio a piedi, si erano accorti che il collare che indossava un simpatico esemplare beagle (FOTO) che scorrazzava all'interno di un cortile era troppo evidente per essere un semplice ornamento.

I militari dell'Arma di fronte a quel dispositivo hanno voluto approfondire la questione suonando al campanello dell'abitazione. Sulla porta si è affacciata una donna, la 46enne poi denunciata, che alla richiesta di spiegazioni ha ammesso che quello era un collare che inviava impulsi elettrici al loro Giotto per evitare di uscire dal recinto. I collari elettrici infatti, di libera vendita ma di cui è vietato l'uso, in base ad una sentenza della Cassazione che si era espressa su un ricorso proprio in un caso di maltrattamento su un cane, sono dispositivi che mettono a contatto dell'animale due elettrodi.

Quando il cane si allontana oltre una certa distanza dal trasmettitore emette una scossa a basso voltaggio. I carabinieri hanno avuto modo di verificare che l'aggeggio era perfettamente funzionante infatti dopo esserselo fatto consegnare il collare vibrava vistosamente tra le loro mani. Dopo essersi fatti consegnare anche la restante parte dell'attrezzatura, la trasmittente e la scatola con la quale il tutto era stato recapitato a casa da un negozio del lucchese i militari hanno sequestrato il tutto in applicazione della legge che vieta di utilizzare dispositivi del genere sui cani a scopo di addestramento.

Giotto invece, viste le ottime condizioni di salute, è stato lasciato ai proprietari non essendoci la necessità di affidarlo a un canile. I due proprietari hanno tentato di giustificarsi sostenendo che non avevano alcuna intenzione di maltrattare il loro cagnolino, ma di volerlo proteggerlo da eventuali fughe in strada con il rischio di essere investito. Le loro spiegazioni non sono però bastate ad evitare la denuncia per maltrattamento. I carabinieri ricordano che la vendita di collari a impulsi elettrici è libera, infatti sia online sia nei negozi specializzati se ne trovano di ogni tipo e varie fasce di prezzo.  Il loro uso, però, è vietato dalla legge e quindi comporta una denuncia per maltrattamenti di animali con il sequestro del collare e nei casi più gravi anche la confisca del cane, come ha più volte ribadito la cassazione.  La legge considera l’uso dei collari elettrici  incompatibile con le caratteristiche etologiche dell’animale, perché provoca sofferenze, spesso anche gravi.