Ravenna, Gianluca Pini non ha i requisiti per il consiglio territoriale del Mare

Bucci (La Pigna), Guerra (Cambierà) e Sutter (Ravenna in Comune) presentano ricorso alla commissione tecnica contro la candidatura del deputato della Lega

L’onorevole leghista Gianluca Pini

L’onorevole leghista Gianluca Pini

Ravenna, 1 marzo 2017 - “Il deputato Gianluca Pini non ha i requisiti per candidarsi come consigliere del consiglio territoriale del Mare per la lista Lega Nord”. Questa in sintesi la ragione del ricorso presentato oggi, alla Commissione Tecnica prevista dall’art. 16 del Regolamento per l’istituzione e il funzionamento dei consigli territoriali, da Maurizio Bucci, Michela Guerra e Raffaella Sutter, rispettivamente capigruppo delle liste civiche La Pigna, di Cambierà e di Ravenna in Comune.

«Come noto Pini non risiede nel Comune di Ravenna – affermano -. Pertanto per candidarsi, secondo il regolamento, dovrebbe vantare l’esercizio della propria attività prevalente di lavoro e di studio nell’area territoriale in cui si candida. Ma, come è noto a tutti, Pini svolge ininterrottamente dal 28 aprile 2006 a oggi l’attività lavorativa di deputato della Lega Nord, come testimoniato sia dalla sua dichiarazione dei redditi sia dall’attività parlamentare svolta, dove peraltro ha un indice di produttività pari a 838,3, posizionandosi al secondo posto su 630 deputati e una presenza diretta e di missione per la Camera pari all’84,98 per cento. Quindi una presenza attiva sotto il profilo dell’impegno profuso oltre che economico, secondo dati forniti dalla Camera dei Deputati. Provato dunque che la sua attività lavorativa prevalente sia quella di deputato e non qualsiasi altra attività nell’area del mare, Pini deve essere escluso in quanto privo dei requisiti per la candidabilità ed eleggibilità».

Lasciando ogni valutazione oggettiva e legale alla Commissione Tecnica, Bucci, Guerra e Sutter si chiedono inoltre quale interesse avere un parlamentare a occupare uno spazio nel consiglio territoriale del Mare che vede, nella partecipazione dei cittadini comuni alla vita politica e nell’opportunità di agire per il proprio territorio, il fulcro stesso della propria esistenza. «Il dubbio che tutto ciò non derivi da un amore viscerale verso le nostre spiagge, è forte», affermano.

Una ‘frecciata’ è rivolta anche ai gruppi politici di maggioranza, il cui silenzio è giudicato ‘assordante’. «Gli amministratori della maggioranza che durante le assemblee di presentazione dei candidati ai consigli territoriali in svolgimento in questi giorni, tramite gli assessori, proclamano e promuovono la costituzione di consigli basati principalmente sulla volontà di fare bene per il territorio al di là delle appartenenze politiche, perché ora tacciono? In un'Italia oramai ridotta ai minimi termini, sarebbe opportuno che un deputato avesse come priorità il bene del paese tutto e non perdesse il suo tempo prezioso, e profumatamente pagato da tutti i cittadini, per un consiglio territoriale che potrebbe essere seguito da cittadini comuni e volontari».