Giuseppe Musca è stato scarcerato dopo un anno, va ai domiciliari

L’immobiliarista 66enne è accusato di bancarotta fraudolenta

Giuseppe Musca

Giuseppe Musca

Ravenna, 21 giugno 2017 – Visibilmente dimagrito ma in buona salute. Dopo quasi un anno di custodia cautelare in cella, ieri a metà mattinata Giuseppe Musca è stato scarcerato. L’immobiliarista 66enne ha quindi raggiunto la sua abitazione dove dovrà restarsene ai domiciliari con il divieto di comunicare con altri che non siano i suoi legali o i conviventi. Una sorta dunque di ‘ricongiungimento familiare’ per lui, dato che pure la moglie e co-imputata nel processo per bancarotta tuttora in corso, la commercialista 49enne Susi Ghiselli, si trova ai domiciliari.

Ad accogliere la richiesta del 66enne, noto anche per essere stato negli anni ‘80 vicesindaco con i socialisti, è stato il collegio penale del tribunale, lo stesso che nei giorni scorsi aveva detto sì all’istanza di Nicola Musca, imprenditore 37enne figlio di Giuseppe Musca, terzo e ultimo imputato nel medesimo processo e passato dagli arresti domiciliari all’obbligo di firma dopo più di undici mesi trascorsi tra la cella e la propria abitazione.

I tre – difesi dagli avvocati Luca Berger, Piefrancesco Zecca, Domenico Di Terlizzi e Giorgio Guerra – erano stati fermati dalla guardia di Finanza l’11 luglio 2016 per pericolo di fuga all’estero nell’ambito di una contestata bancarotta fraudolenta da svariati milioni di euro legata al fallimento di tre società ravennati: la Arca, la Romauto e la Asa Holding.