Ravenna, allarme intossicazione al liceo artistico. "Sostanza sparata da fuori"

Parla il docente che stava tenendo la lezione. E' stata aperta un’inchiesta

Ravenna, allarme intossicazione al liceo artistico: i sanitari del 118 sul posto (Zani)

Ravenna, allarme intossicazione al liceo artistico: i sanitari del 118 sul posto (Zani)

Ravenna, 25 marzo 2017 - Il pm Daniele Barberini ha aperto un’indagine conoscitiva, per il momento senza ipotesi di reato e indagati, sull’episodio avvenuto alle 13 di giovedì all’interno di una classe prima del liceo artistico Nervi-Severini di via Tombesi dall’Ova, dove cinque studenti sono finiti al pronto soccorso dopo avere avvertito bruciore agli occhi e crisi respiratorie. Ancora ignote le cause, il sospetto è però quello di una sostanza urticante proveniente dall’esterno. Vigili del fuoco, Arpa e polizia municipale, intervenuti per i rilievi, non escludono che le sostanza, passata attraverso le finestre aperte al primo piano, possa essere stata lanciata dall’esterno in formato di aerosol, cioè un liquido gassificato. Non solo gli studenti presenti – tra cui soprattutto una ragazza che ancora ieri non aveva smaltito del tutto il fastidio –, ma anche i due docenti che si trovavano nella classe hanno avvertito il bruciore in gola e hanno subito evacuato l’aula. Quasi in contemporanea, peraltro, episodi simili ci sono stati a Riccione (22 ragazzi al pronto soccorso) e a Torino dove la causa pare sia stato uno spray urticante. A fugare di dubbi di una semplice suggestione o di eventuali responsabilità di studenti ci pensa la scuola stessa.

Il professor Tiziano Cellarosi stava per completare la sua lezione di matematica, giovedì mattina in una prima del liceo artistico, affiancato da un docente di sostegno, quando l’aria è diventata irrespirabile, occhi e gole hanno cominciato a bruciare.

Gli studenti avrebbero visto della polvere. «In un primo momento hanno parlato di polvere, ma si sono ricreduti. Ma deve essere stata un’impressione dovuta al riflesso della luce contro la finestra».

Allora di cosa si è trattato? «Secondo i tecnici di Arpa e vigili del fuoco potrebbe essere stata una sostanza spruzzata in aerosol, non bene identificata, subito evaporata perché non ha lasciato tracce».

Dunque qualcosa passato attraverso le finestre. «Tutti i ragazzi seduti lungo la fila delle finestre hanno avvertito fastidio nello stesso istante. Secondo i vigili del fuoco potrebbe essere stata una sostanza aeriforme spruzzata con un estintore o bombolette tipo quelle con cui si fanno le disinfestazioni da vespe e processionaria dei pini. Di certo non polvere che richiederebbe un contenitore, tipo un sacchetto».

Le finestre sul lato di via Guaccimanni, benché al primo piano, sono abbastanza in alto. «Ci è stato detto che certe bombolette possono sparare anche a sei metri di distanza. E se magari lo hanno fatto da un autocarro...».

Gli episodi contestuali di Torino e Riccione lasciavano pensare quasi a una cosa organizzata. «In un primo momento ho pensato a una bravata o a una fuga di sostanza da un cantiere. Poi quando mi è stato riferito degli altri episodi ho capito che non era una cosa da prendere alla leggera».

Cosa avete fatto a quel punto? «Io e l’altro docente abbiamo subito evacuato la classe e ci siamo spostati in un’altra aula, nell’ala opposta, avvertendo subito i dirigenti scolastici».

Difficile anche pensare a una sceneggiata collettiva dei ragazzi. A 14 anni poi... «Guardi, l’ho provato sulla mia pelle. Anche io ho avvertito bruciore in gola. Una sostanza inodore, che respirando poi rientrava dal naso. Non si poteva stare più in aula. Finché lo dicevano gli studenti, gli inquirenti erano scettici, quando anche anche io ho confermato le stesse cose non hanno avuto più dubbi».

I ragazzi come stanno? «Si sono molto spaventati, ma ora stanno meglio. Le unità di pronto soccorso hanno fatto controlli su ossigeno nel sangue e battiti cardiaci ed era tutto a posto. Per sicurezza alcuni sono andati al pronto soccorso. Soltanto una ragazza, che aveva un arrossamento notevole agli occhi, avverte ancora un po’ di fastidio».

L’allarme è rientrato? «Già nel pomeriggio di giovedì, dopo la bonifica perché non si sapeva cosa ci fosse nell’aria, l’aula era agibile».