Amanti, cimici e investigatori ‘fai date’. Marito geloso nei guai

Cervia, con due amici intercettava e pedinava la moglie: denunciato

Un investigatore appostato (foto repertorio)

Un investigatore appostato (foto repertorio)

Cervia (Ravenna), 16 ottobre 2016 - Per cercare il possibile amante della moglie, è arrivato a intercettare la donna fin nella sua camera da letto. Oltre al marito geloso, sono ora finiti nei guai pure i due amici che gli avevano dato una mano in quello spionaggio fai da te. Una spy story casereccia cresciuta lungo le strade di Cervia e approdata quasi per caso sui tavoli della magistratura ravennate: perché il marito protagonista della vicenda, un 45enne del posto, ha avuto la ‘sfortuna’ di chiedere aiuto a un amico 50enne che in quel momento, a sua insaputa, si trovava sotto indagine. Intercettato insomma, questa volta da chi aveva pieno titolo per farlo.

E dalle chiamate – siamo a inizio 2014 – emerge chiaramente la volontà del consorte di volere accertare a tutti i costi l’eventuale tradimento della moglie. L’amico 50enne si presta a pedinare la donna, e si fa aiutare da un altro amico, un 40enne ora come i primi due indagato per interferenze illecite nella vita privata.

Del resto dai messaggi emerge chiaramente che erano riusciti a piazzare sulla vettura della donna una microspia con gps per sapere non solo cosa dicesse ma anche dove si trovasse. E alla signora avevano messo pure una cimice nella camera da letto. Se non fosse bastato a scovare l’amante, il 50enne, con ampia gamma di scuse – dall’immondizia da gettare a una improvvisa visita all’amico –, si appostava sotto casa della donna.

Siamo nel febbraio di due anni fa e dice questo il marito al 50enne: «Buttare un occhio in giro». E poi con un sms gli domanda: «Hai messo a posto la macchina?... così se esce io provo a dirtelo... per la micropsia poi???». Prende pure accorgimenti contro eventuali indagini: «Ovviamente cancello subito i messaggi...».

Il lavoro nell’auto di lei viene fatto poco dopo, e il marito vuole capire se fili tutto liscio: «Dimmi solo se va tutto bene il discorso tecnico». E a un certo punto, quando la donna sembra essere sparita in auto per le strade del litorale, il marito sbotta: «A saperlo prima gli mettevamo il giochino sotto alla macchina».

Viene il momento in cui lei si accorge di qualcosa e va dai carabinieri per lamentare di essere pedinata e fotografata. Nella prima querela parla di un uomo con occhiali scuri che da tempo la spia a bordo di un autocarro. Nella seconda, del gennaio 2015, fa pure riferimento alla sua crisi matrimoniale e alla separazione ormai in corso. Inoltre aggiunge altri episodi, come quando all’uscita dalla palestra ci sono i fari di un’auto puntati su di lei. Qui si giunge al colpo di scena. Perché la Digos sta sotto al 50enne per tutt’altro motivo: ma grazie a quell’indagine, capisce che il marito e i due amici sono in grado di captare le conversazioni della donna in auto e sono riusciti ad arrivare pure alle lenzuola di lei. C’è un problema però: che quelle intercettazioni acquisite in tutt’altro fascicolo, non possono essere portate in quello della moglie pedinata. Ecco che allora questa spy story casereccia rischia di finire con un’archiviazione.