Ravenna, la investe in bici e va via. Ma la vittima la riconosce a messa

Una 72enne condannata a otto mesi per omissione di soccorso, e in più le è stata sospesa la patente

L’anziana è stata investita in bici

L’anziana è stata investita in bici

Ravenna, 23 febbraio 2018 – L’ha investita in bicicletta. Ma non si sarebbe sincerata delle sue condizioni e si è allontanata. Salvo poi ritrovarsi faccia a faccia con la malcapitata, peraltro quasi coetanea, dentro una chiesa, durante la santa messa alla quale entrambe presenziavano. Qui il primo incontro, mentre il secondo round si è disputato in tribunale, dove ieri mattina l’investitrice – una donna di 72 anni – è stata condannata a otto mesi di reclusione. L’accusa, col viceprocuratore onorario Adolfo Fabiani, chiedeva un anno di pena. Ma all’imputata il giudice, Roberta Bailetti, ha anche sospeso la patente di guida.

In buona sostanza, come sanzione accessoria, le è stato applicato anche l’illecito amministrativo previsto dal Codice della strada. Tradotto: appiedata per un po’ anche al volante. Epilogo di un episodio che risale all’ottobre del 2014. Un giorno di quell’autunno l’odierna imputata mentre procedeva in sella alla bicicletta urtò a bordo strada una donna oggi 74enne, facendola cadere rovinosamente. Su cosa poi accadde in quel frangente le versioni sono discordanti e si intrecciano con un procedimento penale parallelo, davanti al giudice di pace, per le lesioni provocate alla signora finita gambe all’aria.

In quel contesto un testimone dell’incidente avrebbe riferito che la ciclista era andata via non subito, ma dopo avere atteso l’arrivo dei soccorsi. Fatto sta che quando a un mese di distanza, un giorno di novembre, la parte offesa è andata a messa alle 18.30 nella chiesa di San Biagio, qui, assieme alla figlia, ha riconosciuto e indicato la persona che l’aveva travolta e fatta cadere, procurandole alcune lesioni, provocando inoltre l’incuriosita reazione della cerchia dei fedeli presenti alla funzione. Il sacro luogo e la comune identità cattolica non sono bastati ad appianare il dissidio. E a quel punto l’investita ha potuto fare denuncia. Ne è nato un duplice procedimento, uno dei quali si è concluso ieri con la condanna.