Ironman a Cervia, la gara per gli uomini di ferro. Ma che cos'è?

Il racconto dell'impiegato David Colgan che parteciperà al mondiale alle Hawaii: "Le mie due vite parallele"

Ironman, a Cervia la gara per gli uomini di ferro. Ma che cos'è?

Ironman, a Cervia la gara per gli uomini di ferro. Ma che cos'è?

Cervia (Ravenna), 21 settembre 2017 - Ha 36 anni e il suo lavoro, quello vero, è alla Gima di Zola Predosa, dove si occupa di commerciale estero. Ma David Colgan, bolognese, ha una grande passione che il 14 ottobre lo porterà a Kona, alle Hawaii, per partecipare ai mondiali di Ironman, dove si cimenterà nella classica prova di 3,8 km di nuoto, 180,2 km in bicicletta e 42,1 km di corsa. 

David, come si arriva alla qualificazione ai mondiali? «Partecipando al circuito di gare Ironman che si svolgono in giro per il mondo. Io ci sono riuscito a Palma de Mallorca nel settembre 2016: sono arrivato 32° assoluto e 5° nella mia categoria con un tempo di 9 ore e 9 minuti. Ottenendo così la qualifica».

Cosa significa esattamente 32° posto assoluto? «Io sono un dilettante, ma in gara eravamo tutti insieme, compresi i professionisti».

Com’è nata la passione per uno sport così faticoso? «Sono sempre stato sportivo. Gli sport li ho praticati tutti o quasi, dalla pallamano al basket al calcio. A 9 anni i miei per Natale mi regalarono una bici da ciclismo e mi sono appassionato, arrivando alle soglie del professionismo. Dopo i vent’anni però ho smesso e ho iniziato a lavorare. Quindi ho iniziato a correre e ho partecipato a diverse maratone: New York, Chicago, Tokyo».

E l’Ironman? «Col mio lavoro viaggio molto. Nel 2014 ero a San Paolo e un collega del posto mi ha procurato una bici e mi ha invitato a fare un giro. ‘Poi corriamo’ mi ha detto».

Cosa è successo dopo? «Dopo 70 chilometri andata e 70 al ritorno siamo scesi e abbiamo iniziato a correre. Non ero assolutamente pronto e dopo due chilometri sono crollato. Forse è stato questo a farmi venire voglia di provare. Così quando sono tornato mi sono iscritto a una squadra bolognese». 

Lei non è un professionista, ha un lavoro, una fidanzata. Come riesce a trovare il tempo per allenarsi? «Ci vuole grande programmazione perché bisogna bilanciare gli allenamenti dei tre sport. Io mi alleno dalle 16 alle 20 ore alla settimana. Di solito vado a nuotare prima del lavoro e la sera corro o vado in bicicletta». 

E la sua fidanzata? «Verrà con me alle Hawaii, mi segue, ha molta pazienza».

Anche lei è sportiva? «Le piacciono altri tipi di sport, come lo yoga, è più meditativa. Questo probabilmente crea un giusto equilibrio».

A quante competizioni ha partecipato finora? «Quello alle Hawaii sarà il mio quarto Ironman. Su 2.500 atleti gli italiani saranno una trentina».

Qual è stato il periodo di riposo più lungo tra un allenamento e l’altro negli ultimi quattro anni? «Forse a luglio: mi sono infortunato in Val di Zena, vicino casa, dopo che un daino mi ha investito mentre ero in bici. In ogni modo dopo la gara mi fermerò un po’, mi prenderò una settimana».

 

 

Il percorso e le strade chiuse a Cervia: 

Le mappe e i percorsi alternativi: