La Dina compie 91 anni, al lavoro nel suo ristorante di Cervia

La vita della più longeva ristoratrice cervese: dagli impieghi negli alberghi alla prima osteria sul porto

La Dina in cucina

La Dina in cucina

Cervia (Ravenna), 23 febbraio 2017 - La più longeva ristoratrice cervese, la Dina, compie 91 anni. La sua è una storia tutta da raccontare, perché di ‘azdore’ come lei non ce ne sono probabilmente più. E c’è chi, come Stefano Andrini, lo ha fatto nel libro ‘I segreti della cucina dell’Emilia Romagna’, per far capire anche alle nuove generazioni come – con tanta dedizione al lavoro e con un occhio di riguardo per i propri affetti – sia riuscita a trasformare una modesta famiglia di pescatori in una dinastia di ristoratori.

La Dina nasce il 23 febbraio del 1926, tredicesima figlia di ‘Muschin’ Pagan, pescatore come tutti quelli che, a quei tempi, abitavano a ridotto del porto canale leonardesco. A 15 anni conosce Mario Lunardini, un mozzo imbarcato in un peschereccio. I due si fidanzano e poi si sposano e così, per amore, la Dina si trasferisce a Cervia.

«Erano anni molto duri - ricorda - perché non sempre il mare dava i suoi frutti. Se il pescato era sufficiente il pasto a casa era garantito, diversamente si saltava». In pochi anni nascono i figli Giovanni e Fernando e presto la barca di Mario diventa troppo piccola per provvedere al sostentamento dell’intera famiglia. La Dina si rimbocca le maniche e comincia a lavorare negli alberghi. «All’epoca era un lavoro massacrante  - spiega - perché si faceva di tutto: quando finivi di pulire le camere, andavi in cucina a preparare pranzo e cena e poi in sala a servire. Non c'erano i turni, c’era il lavoro. Ed era molto duro. I padroni erano esigenti, non c’era tempo di imparare né di sbagliare. Al primo errore scattavano i rimproveri. Così imparai in breve tempo e fare di tutto, anche se a me piaceva in particolare stare in cucina».

Ed è proprio ai fornelli che scopre quel talento culinario che diventa la sua fortuna. Con quello che c’era, creava il ‘piatto del giorno’, ed era una grande soddisfazione quando in cucina arrivavano i ‘complimenti alla cuoca’. Questo compensava la fatica, le sgridate, il tempo sottratto alla famiglia e la paga scarsissima. La svolta arriva nel 1963, quando le offrono l’opportunità di gestire una tavola calda a ridosso del porto canale: pochi tavoli, un ambiente frugale. «Potevo fare tutto da sola – racconta la Dina -, cucinare il pesce che pescavamo e anche dare un occhio ai figli che, nel frattempo, erano diventati pescatori pure loro». Nasce così, da una vecchia stamberga sul porto, lo storico Ristorante Dina. Sono anni di grande lavoro in una Cervia che lentamente sta cambiando. Arriva la prima televisione che si guardava insieme luna sera a settimana al bar di Ottavio. Il turismo diventa industria e, anno dopo anno, le file al ristorante si allungano sempre di più. 

Così nel 1971 il signor Donati si presenta alla sua porta e le dice: “Signora Dina, queste sono le chiavi del mio ristorante che ho appena costruito, mi pagherà quando potrà”. Per la Dina inizia una nuova era. Il nuovo ristorante sul lungomare D’Annunzio apre in una giornata nevosa di mezzo secolo fa, ma sempre caratterizzato dalla genuinità dei piatti, dalla passione per la cucina e dall'amore per il lavoro. Ha visto passare sulla sua tavola milioni di persone e, ancora oggi, porge il suo miglior sorriso a chiunque entri e la sua gratitudine per aver scelto di mangiare alla sua tavola.