Ravenna, 7 gennaio 2022 - Quando occorre farsi un tampone? Serve sempre alla fine della quarantena? E quale tipo di tampone serve, a carico di chi? Il governo ha ridefinito le regole per l’autoisolamento, che ora si distingue anche in base alla protezione vaccinale dell’utente. Questo ha cambiato il panorama per tanti, ma ha anche lasciato interdetti molti altri che non sanno come muoversi. Abbiamo quindi deciso di fare chiarezza con Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Sanità e Igiene pubblica dell’Ausl Romagna.
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Angelini, innanzitutto: chi deve fare un tampone?
"Risposta breve: deve farlo chi ha sintomi. Chi non li ha no. E poi chi deve negativizzarsi".
Come si differenzia la quarantena per contatto con caso positivo?
"Chi ha fatto il richiamo o completato il ciclo vaccinale da meno di 4 mesi non va in quarantena, neanche se è un contatto stretto di un positivo. Lo stesso vale per chi è guarito dal virus da meno di quattro mesi. In questi casi non si fa la quarantena, ma occorre indossare una mascherina ffp2 per 10 giorni dall’ultimo contatto. Se compaiono sintomi nei cinque giorni dopo il contatto occorre avvisare il proprio medico di base e richiedere il tampone".
E se compaiono dopo i primi cinque giorni?
"Occorre sempre avvisare il proprio medico e chiedere il tampone, come in generale chiunque deve fare in caso di sintomi".
Al termine dei dieci giorni se non ci sono stati sintomi le persone vaccinate o guarite negli ultimi quattro mesi devono fare comunque un tampone?
"No".
E chi non è vaccinato, invece?
"Per chi non è vaccinato resta la quarantena di 10 giorni, come prima, al termine della quale occorre fare un tampone che può essere sia molecolare che antigenico".
Come funziona per chi si è vaccinato, ma da più di 4 mesi?
"La quarantena per loro dura 5 giorni, al termine dei quali devono sottoporsi a un tampone molecolare o antigenico".
Sia per i vaccinati da più di 4 mesi che per i non vaccinati, quindi, può bastare il tampone antigenico: lo si può fare anche in farmacia? In questi casi non è l’Igiene pubblica a dare l’appuntamento al drive through?
"Si dovrebbe ricevere l’appuntamento dall’Igiene pubblica come è sempre stato, ma non è detto che riusciamo a rispettare i tempi. In tal caso dopo 5 o 10 giorni, a seconda che si sia vaccinati o meno, l’utente può andare in farmacia".
In farmacia il tampone è sempre a carico dell’utente, anche in questi casi?
"Sì".
Al momento quindi l’Igiene pubblica fatica a fare i tamponi di fine quarantena?
"L’Ausl li programma al primo giorno utile, ma con più di 1000 casi tutti i giorni si fa fatica. I drive through sono stati presi d’assalto. Si immagini che tutti i giorni dovremmo avere oltre 1000 tamponi solo per controllare le negativizzazioni, più quelli di fine quarantena dei contatti stretti, più coloro con sintomi mandati dal medico di base… È difficile, l’utente potrebbe ritrovarsi ad aspettare più giorni di quelli previsti per la quarantena. E in tal caso può scegliere di semplificare le cose andando in farmacia".
Il tampone resta sempre necessario per uscire dalla quarantena dopo il contagio?
"Sì".
Vale anche per i positivi che hanno ricevuto il richiamo o completato il ciclo vaccinale negli ultimi quattro mesi?
"Sì. C’era stata una richiesta a non farlo fare a questa categoria da parte del coordinamento delle regioni, ma non è stata accolta".
Le regole sui tamponi per l’ambito scolastico invece restano inalterate?
"Sì, almeno per il momento. Si vedrà se arriveranno nuove indicazioni in merito".