E' accusato di aver ucciso la madre, il gup nega i domiciliari

Processo a luglio per Secondo Merendi con rito abbreviato. La madre fu trovata morta il 14 aprile dello scorso anno

Cotignola: Pia Rossini, aveva 81 anni

Cotignola: Pia Rossini, aveva 81 anni

Ravenna, 14 marzo 2016 - Deve restare in carcere. E a questo punto è probabilmente destinato a rimanerci fino all’apertura del processo fissata per inizio luglio. Il giudice ha detto no alla richiesta di domiciliari formulata dal legale di Secondo Merendi, il 57enne alla sbarra con l’accusa di avere ucciso il 14 aprile dell’anno scorso sua madre, l’81enne Pia Rossini, nel loro appartamento di via Corriera a Barbiano.

La signora, sarta in pensione, era stata trovata a terra con una cintura da accappatoio stretta al collo. E nonostante Merendi avesse da subito dichiarato la propria estraneità all’accaduto, le indagini dei carabinieri coordinate dai pm Alessandro Mancini e Stefano Stargiotti avevano via via racimolato elementi ritenuti dall’accusa schiaccianti. Tanto che il 57enne a maggio era finito in carcere. E tra quattro mesi dovrà comparire davanti alla corte d’assise per rispondere di omicidio pluriaggravato.

Il suo avvocato Serafino Tabanelli non ha imboccato la via dell’abbreviato, rito che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena. Del resto Merendi, meccanico esodato, ha sempre continuato a professare la propria innocenza. Anche se fino all’udienza preliminare non aveva mai ritenuto di dovere chiedere la scarcerazione.

La richiesta è naufragata nella penna del gup Janos Barlotti che ha evidentemente ritenuto che allo stato delle cose, non vi fossero i presupposti per concedere all’imputato una misura cautelare più attenuata rispetto al carcere.

Secondo la procura, le ragioni del delitto vanno ricercate in questioni economiche. E Merendi, dopo avere strangolato la madre, aveva pure tentato una messinscena per indirizzare i sospetti verso un rapinatore occasionale. Il 57enne da parte sua continua a negare anche se per ora dovrà farlo dal carcere.

a.col.