Gli arriva la multa dal velox. "A 262 km/orari sulla San Vitale"

"Si sono scusati, ma se non fosse stato così assurdo?"

Gli autovelox sulla San Vitale

Gli autovelox sulla San Vitale

Ravenna, 8 ottobre 2016 - Secondo il verbale della polizia provinciale procedeva sulla San Vitale a 262 chilometri orari. L’automobilista che si è ritrovato la multa nella buchetta della posta, vista l’inverosimiglianza del dato, ha subito segnalato l’errore. La presunta maxi-violazione è stata rilevata da uno dei due apparecchi autovelox installati sulla strada provinciale 253 fra Ravenna e Russi. In quel tratto il limite in vigore è di 70 chilometri orari: la sanzione per la violazione del limite superiore a 60 km/h sarebbe stata di 845 euro, oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente.

Ma la velocità del tutto inverosimile ha portato a chiarire l’errore. «La polizia provinciale – riferisce l’uomo – si è scusata dicendo che il verbale non doveva essere spedito: sarebbe dovuto essere ‘filtrato’, perchè nella foto erano presenti due mezzi». L’ipotesi è che l’apparecchio abbia sommato le velocità delle due auto. «Per fortuna la velocità rilevata era assurda, e quindi ho controllato e telefonato per chiedere spiegazioni. Ma se la somma avesse dato un valore possibile?».

Il dubbio, è lecito: «Chissà – si chiede l’automobilista – quante multe vengono pagate e invece andrebbero annullate: un sistema che necessita di filtrazione non è attendibile e non può essere installato. Non possono inviare multe e costringere le persone a scomodarsi, perdendo tempo e denaro». Per l’uomo, si tratta «di tassazione e non di prevenzione: volessero rallentare il traffico, potrebbero utilizzare sistemi alternativi, come semafori con controllo di velocità, magari sui passaggi pedonali. Il moltiplicarsi di questi velox – sostiene l’automobilista – è solo una maniera meschina di gestire i costi delle amministrazioni che abbiamo e non è rivolto all’educazione, spostano solo il traffico e problema dalle vie controllate a quelle secondarie, solitamente anche più pericolose».