Omicidio di Ravenna, Cagnoni ricattava la moglie Giulia

Il dermatologo aveva fatto registrare gli incontri intimi col rivale, e minacciava di rendere pubblici gli audio

Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni: la coppia ha tre figli piccoli

Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni: la coppia ha tre figli piccoli

Ravenna, 24 settembre 2016 - Matteo Cagnoni ricattava la moglie. E lo faceva agitando quelle registrazioni audio che ne avrebbero provato l’infedeltà e che lui minacciava di diffondere, di fare ascoltare ad amici e familiari di lei. Un nuovo inquietante retroscena emerge e complica ulteriormente la posizione del 51enne dermatologo, in carcere da lunedì per l’omicidio della 39enne Giulia Ballestri.

Quelle registrazioni ora sono in mano agli inquirenti, si tratta di audio che captano i contenuti degli incontri tra la donna e il nuovo compagno, sorpresi nella loro intimità. Ad effettuarle sarebbe stata un’investigatrice privata cui il noto medico – sospettando il tradimento – si era rivolto perché pedinasse la consorte, della quale conosceva ogni spostamento dopo avere piazzato un dispositivo Gps sotto la sua auto e dopo averle clonato il cellulare: in questo modo riusciva a intercettare i messaggi e le telefonate che Giulia faceva con il suo nuovo compagno. Conversazioni che Cagnoni avrebbe fatto sentire anche ad alcuni amici.

Un’intimità rubata, un’arma attraverso la quale il medico sarebbe riuscito a ‘convincere’ la moglie a restare sotto il tetto coniugale più di quanto lei avrebbe desiderato. È in questo contesto che si sarebbe poi consumata la tragedia.

Venerdì mattina l’uomo avrebbe attirato la moglie nella villa col pretesto di mostrarle i quadri del nonno. Dipinti preziosi la cui vendita sarebbe servita a far cassa in vista della causa di separazione per la quale la coppia si era già rivolta a due avvocati matrimonialisti, ma che ancora non era stata formalmente definita in quanto i punti di disaccordo erano molti. Più fonti, amici della coppia sentiti dalla Procura, hanno confermato che questo è stato lo stratagemma del medico per portare la moglie nella villa, al riparo da occhi indiscreti.

Un altro indizio al riguardo deriva dalle tracce di sangue trovate su uno dei dipinti al primo piano. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’assassino potrebbe avere sferrato il primo colpo di bastone alla donna proprio mentre era voltata e guardava una delle opere. Una volta caduta a terra, è stata colpita svariate volte – dieci i colpi più lesivi – e da quel momento le tracce di sangue sulle pareti non superano i 30 centimetri in altezza. Ma gli interrogativi restano ancora parecchi.

Per quale motivo Giulia Ballestri avrebbe deciso di farsi accompagnare in quella casa disabitata, un posto lugubre, senza illuminazione, tra topi e sporcizia, peraltro per vedere dei quadri che avrebbero potuto essere prelevati e visionati altrove? Il tutto, come non bastasse, proprio alla vigilia del primo fine settimana che la donna avrebbe dovuto trascorrere col nuovo compagno e nel bel mezzo di una causa di separazione burrascosa, dopo che lei stessa aveva confidato alle amiche più strette che da mesi si sentiva terrorizzata dal marito. L’auto della donna era stata trovata aperta davanti alla loro casa in San Rocco, altra prova che alla villa era stata accompagnata. Forse ha accettato quell’invito sinistro proprio perché si sentiva sotto ricatto. Oppure, più semplicemente, non la sfiorava l’idea che l’uomo che le aveva dato tre figli avrebbe potuto farle del male, fino a ucciderla.

 

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