Omicidio di Ravenna, Cagnoni aveva ceduto beni per oltre un milione

"Si era disfatto del patrimonio durante la separazione"

Il dermatologo Matteo Cagnoni

Il dermatologo Matteo Cagnoni

Ravenna, 1 ottobre 2016 - "Mai stato geloso", parola di Matteo Cagnoni. Nell’interrogatorio di convalida del suo fermo, sul punto l’uomo ha aggiunto pure questo dettaglio: «Ribadisco di non essere mai stato geloso di mia moglie fino a dicembre 2015. Il mio avvocato divorzista aveva stipulato un piano per definire gli accordi della separazione sicuramente a favore di mia moglie».

Affermazioni quelle del 51enne dermatologo ravennate che tuttavia alimentano più di un dubbio alla luce degli, fin qui inediti, sviluppi investigativi circa il suo patrimonio. Da fonti legate ai protagonisti della vicenda, è emerso che Cagnoni, che da una decina di giorni si trova in carcere con l’accusa di avere ucciso a bastonate la moglie 39enne Giulia Ballestri, si sarebbe disfatto dei suoi beni con perlomeno sospettoso tempismo rispetto alla crisi coniugale e alle intenzioni di separazione manifestate a più riprese da lei.

Tanto che la guardia di Finanza ha già ascoltato il notaio ravennate che si è occupato della cosa. Secondo quanto ipotizzato finora, il 51enne avrebbe ceduto i suoi beni ad alcuni familiari molto stretti (fratello e padre) in cambio di corrispettivi ritenuti non congrui o addirittura tramite donazioni. Nella lista, oltre a un immobile, compaiono pure fondi per un milione e 200mila euro.

Che Cagnoni avesse potuto cedere l’alloggio di via Giordano Bruno, è un dubbio sollevato anche dal fratello della vittima, Guido, davanti agli inquirenti: «Credo che Matteo verso la primavera di quest’anno abbia intestato la casa al fratello».

Di fatto in quel momento la crisi coniugale era già stata aperta anche se Cagnoni. C’è poi che i contorni del divorzio, sempre dall’interrogatorio del nuovo compagno della moglie, appaiono tutt’altro che a favore della donna la quale, dopo un incontro con il marito e l’avvocato di lui, aveva espresso la sua amarezza circa le condizioni proposte dal legale: «Mi confidò che non accettava le condizioni del marito – ha ricordato il nuovo compagno di lei a verbale –, che era disposta a una separazione giudiziale. Aveva detto al marito che voleva stare con me e che non voleva dire più bugie».

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