Omicidio di Ravenna, convalidato l'arresto di Cagnoni. "Ma sono innocente"

Il giudice delle indagini preliminare convalida l'arresto del dermatologo, accusato di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri. E trasferisce l'indagine da Firenza a Ravenna

Matteo Cagnoni, accusato di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri (Zani)

Matteo Cagnoni, accusato di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri (Zani)

Ravenna, 21 settembre 2016 - È durato quasi quattro ore nel carcere fiorentino di Sollicciano l’interrogatorio di Matteo Cagnoni, 51 anni, il dermatologo fiorentino accusato di aver ucciso in una villa di famiglia a Ravenna la moglie Giulia Ballestri, 40 anni.

Il suo difensore, l’avvocato Giovanni Trombini del foro di Bologna, è arrivato nel carcere fiorentino intorno alle 9 di stamani senza rilasciare dichiarazioni: l’interrogatorio davanti al gip Bagnoli del tribunale di Firenze era fissato per le 10.45. Cagnoni era stato arrestato nella notte tra domenica e lunedì dalla polizia di Firenze nella villa dei suoi genitori, in via Bolognese. L’uomo era stato fermato dopo un tentativo di fuga alla vista dei poliziotti.

L'interrogatorio è stato "ampio e lungo", ha raccontato il difensore di Cagnoni, spiegando che il suo assistito "ha risposto a tutte le domande del giudice e si è professato innocente. Ha confutato quelli che sembrano elementi indiziari, tutti da dimostrare", ha detto l'avvocato

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze Erminia Bagnoli ha convalidato l'arresto del dermatologo. Si è però dichiarata "territorialmente incompetente" e quindi gli atti saranno ora trasferiti da Firenze a Ravenna . La convalida dell'arresto "doveva quindi comunque essere fatta a Firenze, anche se ora - ha spiegato  l'avvocato Trombini - tutti gli atti saranno trasferiti alla procura di Ravenna". Non è invece certo che anche Cagnoni possa essere trasferito dal carcere fiorentino di Sollicciano ad un istituto più vicino alla città romagnola. "Dipende dalla volontà della procura - ha aggiunto l'avvocato - Normalmente i pm tendono a tenere più vicino le persone indagate"

 

 

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