Omicidio di Ravenna, turismo macabro alla casa dell'orrore

Molti occhi curiosi in via Genocchi. Intanto la famiglia di Giulia Ballestri si è chiusa in un silenzio straziante

Omicidio di Ravenna, la villa dove è stata uccisa Giulia Ballestri (Zani)

Omicidio di Ravenna, la villa dove è stata uccisa Giulia Ballestri (Zani)

Ravenna, 21 settembre 2016 - Sono occhi curiosi e discreti quelli di chi passa ora in via Genocchi. Fuori da questo angolo di mondo stravolto dall’orrore tutto sembra immutato. Nessun fiore lasciato da qualche amica o parente a ricordare ciò che è avvenuto tra le mura della villetta spettrale accanto ai giardini pubblici. Tanti però passano indugiando con lo sguardo sull’ingresso e sui sigilli posti dalla polizia, indicano: «È qui che è successo». 

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La città è scossa. La famiglia si chiude nel silenzio del dolore e manda una nota ai media tramite il proprio avvocato: «I familiari di Giulia, nel manifestare la più assoluta fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, ai quali va un grande ringraziamento per la tempestività e professionalità già dimostrata nelle prime fasi dell’indagine, intendono comunicare la volontà di affrontare questi tragici momenti nel più assoluto riersbo confidando, anche a tutela dei figli minorenni di Giulia, che la sensibilità dei media e degli organi di informazione possa comprendere e rispettare tale desiderio». La famiglia inoltre si augura «che analoga condotta venga tenuta anche dalle tante persone che hanno conosciuto Giulia, molte delle quali hanno già, in queste ore, manifestato nei suoi confronti un affetto immenso e commovente».

Non si danno pace gli amici di Matteo Cagnoni, increduli di fronte all’accaduto. «Lui è il mio dermatologo, oltre che un grande amico di mio padre – racconta la figlia di alcuni cari amici del medico –. I miei genitori l’hanno visto con la moglie solo lunedì scorso, sembravano normalissimi. Siamo scioccati. Non c’era stato nessun segnale di separazione a parte il fatto che Matteo aveva chiesto a mio padre di passare al suo ambulatorio perché aveva urgenza di parlargli. Loro due sono molto legati, Cagnoni ha fatto conoscere a mio babbo diverse persone nel mondo dello spettacolo oppure andavano insieme allo stadio a vedere la Fiorentina». 

«Conosco Matteo da una vita, anche se non eravamo tanto intimi da raccontarmi come procedeva la sua vita con la moglie – racconta un amico del dermatologo –. So che negli ultimi giorni aveva chiamato un amico comune e gli aveva chiesto di vedersi, purtroppo non si sono poi trovati. Chissà, forse voleva confidarsi e se l’avesse fatto magari tutto questo non sarebbe successo. Giulia non la conoscevo molto, ma non mi hanno mai dato l’impressione di una coppia bene assortita. Il loro sembrava un matrimonio basato soprattutte sulle convenienze. Fose ha temuto di vivere il dramma dei padri separati e ha perso la testa». 

Intanto la pagina facebook del medico è stata travolta dai post di insulti, decine di messaggi tutti dello stesso tenore: «Assassino».