Omicidio di Ravenna, "Cagnoni aiutò le vittime di violenza"

Giulia Ballestri uccisa a bastonate, fermato il marito, noto dermatologo. Alessandra Bagnara: "Incontrai Cagnoni nel 2013. Voleva aiutare Linea Rosa..."

Giulia Ballestri uccisa a Ravenna, le forze dell'ordine nella villa (Zani)

Giulia Ballestri uccisa a Ravenna, le forze dell'ordine nella villa (Zani)

Ravenna, 20 settembre 2016 - Alessandra Bagnara è presidente di Linea Rosa, associazione che aiuta le donne vittime di violenza.

Bagnara, conosce Matteo Cagnoni?

«Sì. Ci siamo incontrati diverse volte in ambito associazionistico. Poi nel 2013 collaborammo in occasione di una conferenza al teatro Rasi con lo specialista in neurologia Rosario Sorrentino».

Come mai questa collaborazione?

«Fu lui a contattarci perché, disse, avrebbe voluto organizzare un evento che potesse aiutare Linea Rosa. E infatti il ricavato della serata fu devoluto all’associazione».

Conosceva anche la moglie, Giulia Ballestri?

«La conobbi sembre in occasione di quella conferenza. Ci furono diversi incontri preparatori e lei veniva sempre insieme a lui. Ci aiutò parecchio».

Che ricordo ha di lei?

«Dolce, sorridente. Molto disponibile. E poi bella, elegante, sempre molto curata. Ricordo che entrambi vennero diverse volte anche in ufficio da me per richiedere permessi, o per portare materiale in occasione sempre di quell’evento. Ma mi capitava di incontrarli spesso in giro per il centro. Anche con i bambini».

Cosa ha pensato quando ha saputo quello che era accaduto?

«Ho pensato alla trasversalità e al fatto che questi fatti accadono anche, e soprattutto, quando ‘non te lo aspetti’».

Cosa intende per trasversalità?

«Intendo dire che non c’entrano la classe sociale, l’etnia, la religione. Questi fatti terribili accadono trasversalmente».

E questa volta è accaduto molto vicino.

«È già difficile quando accade fuori, lontano. Ma quando ti tocca da vicino, quando coinvolge anche persone che conosci, allora è ancora più difficile».

Perché accade?

«Non c’è un perché. Come si fa a cercare un perché sul fatto che si uccide una persona? Non si deve cercare il perché un fatto del genere avvenga. La questione è un’altra».

Allora qual è la questione?

«Bisognerebbe capire perché molti uomini non riescono ad accettare quello che la compagna o la moglie hanno deciso. Non sono capaci di farlo. Bisognerebbe provare a capire questo, perché le donne non reagiscono in questo modo. E poi mi addolora vedere quanto ancora sia diffusa nelle donne l’incapacità di dichiarare quello che stanno vivendo, anche le difficoltà. Anche se capisco non sia facile».

red. rav.

IL RITRATTO Chi era Giulia Ballestra