Omicidio di Ravenna, Cagnoni: "Avevo chiesto io la separazione"

Parla dal carcere il dermatologo accusato di aver ucciso la moglie Giulia Ballestri

Matteo Cagnoni

Matteo Cagnoni

Ravenna, 30 settembre 2016 – Matteo Cagnoni, in carcere a Firenze con l’accusa di aver ucciso a colpi di bastone la moglie Giulia Ballestri, si difende: !Non avevo timore di essere lasciato e dopo aver tenuto in piedi il matrimonio con molti sforzi, per un anno, sono stato io a chiedere la separazione. Il geloso ossessivo non ero io, ma l’amante che la tormentava".

Il dermatologo 51enne, che ha affidato le sue parole al consigliere regionale toscano della Lega Jacopo Alberti, si dice fiducioso nei suoi avvocati: "Starà a loro smontare il castello accusatorio, costruito troppo rapidamente e in modo eccessivamente elementare". E giura che i rapporti con la moglie "erano buoni, nonostante da circa un anno ci fosse una crisi coniugale. Crisi che da entrambi è stata affrontata nel migliore dei modi, cercando di evitare discussioni davanti ai figli che non hanno percepito alcun problema fra noi".

Intanto la famiglia della vittima ha presentato una denuncia nei confronti di Cagnoni "poiché – spiega il legale Giovanni Scudellari – si è appreso che nei confronti di Giulia Ballestri si sarebbero concretizzate gravissime condotte di tipo vessatorio e continue azioni di illecita interferenza nella sua vita privata ad opera del marito, anche attraverso un’illegale attività di intercettazione". I riferimenti sono alle presunte interferenze nella vita privata della 40nne, come le intercettazioni mediante clonazione del telefono grazie anche all’aiuto di un investigatore (accesso abusivo ad un sistema informatico). Inoltre, avendo appreso dalla stampa di pedinamenti e ricatti a opera di Cagnoni, l’avvocato Scudellari pensa che si possa configurare il reato di stalking.