Omicidio di Ravenna, indagato anche il padre di Cagnoni

E' accusato di favoreggiamento nel delitto della nuora Giulia Ballestri: "Voleva depistare le indagini". Ieri in Procura sentito anche lo zio

L'incidente probatorio nella casa del delitto (Foto Zani)

OMICIDIO BALLESTRI - INCIDENTE PROBATORIO NELLA CASA DOVE E’ STATO TROVATO IL CORPO DI GIULIA

Ravenna, 19 ottobre 2016 - Probabilmente si è comportato come qualsiasi padre avrebbe fatto per cercare di aiutare un figlio cacciatosi in guai grossi. Ma questi atteggiamenti protettivi, lo hanno esposto al punto da farlo finire a sua volta risucchiato nel vortice dell’inchiesta che vede il medico 51enne Matteo Cagnoni come unico indagato per l’omicidio a colpi di bastone della moglie 39enne Giulia Ballestri, trovata senza vita dopo la mezzanotte di lunedì 19 settembre scorso nella villa abbandonata di via padre Genocchi.

Il padre del dermatologo, Mario Cagnoni, è indagato per favoreggiamento. In pratica avrebbe cercato di depistare le indagini. Così ha ricevuto un avviso di garanzia legato probabilmente alla fissazione di un interrogatorio a breve. E ciò alla luce dei comportamenti assunti dal genitore in particolare nel weekend del 17 e 18 settembre, quando Cagnoni aveva lasciato Ravenna per andare a Firenze dai genitori. Personaggio molto noto, oggi 85enne, ex professore universitario di medicina interna a Careggi. Questo il profilo di Mario Cagnoni, il cui ruolo in più passaggi viene messo sotto la lente dai giudici, prima dal Gip di Ravenna poi dal Riesame di Bologna che ha rigettato la richiesta di scarcerazione del figlio. 

La prima anomalia riscontrata è il fatto che nella serata di domenica 18 più volte un ispettore di polizia ha cercato di contattare al cellulare Mario Cagnoni – secondo il quale il figlio era in sua compagnia dal pomeriggio – senza mai avere risposta. Quella sera, peraltro, il genitore aveva accompagnato Matteo Cagnoni a Bologna dove aveva incontrato il proprio avvocato penalista (non un divorzista come raccontato dall’indagato) prima ancora che il corpo della moglie fosse scoperto. Nella notte tra domenica e lunedì, dopo il funambolico tentativo di fuga di Matteo Cagnoni dalla finestra della casa di Firenze, al padre erano state chieste notizia su dove si trovasse il figlio e il motivo per cui nella casa c’erano i tre bambini.

Quando la madre di Matteo Cagnoni disse all’1.30 di lunedì 19 (un’ora dopo la scoperta del corpo; ndr) che la mamma (Giulia Ballestri) era morta in modo violenta perché uccisa pochi giorni prima «da un albanese durante un furto nella villa disabitata di Ravenna», una notizia che in quel momento non era ancora stata divulgata, il marito Mario Cagnoni si era rivolto a lei chiedendole, con tono infastidito, che cosa stesse raccontando e, alquanto alterato, aveva finito per zittirla perché non terminasse il suo racconto ai poliziotti. Intanto ieri mattina in Procura è comparso anche Giorgio Cagnoni, zio di Matteo, sentito come persona informata sui fatti. Massimo riserbo ma di certo non un caso, all’indomani dell’avviso di garanzia al fratello Mario.