Parcometri incollati, torna la gang a Marina di Ravenna

Danneggiati 23 dei 28 apparecchi di viale delle Nazioni

Marina di Ravenna, la colla nei parcometri (Foto Zani)

Marina di Ravenna, la colla nei parcometri (Foto Zani)

Ravenna, 21 agosto 2016 - A quattro anni di distanza da una analoga incursione notturna, la banda dei parcometri di Marina di Ravenna è tornata a colpire. I vandali hanno agito tra venerdì e sabato danneggiando 23 dei 28 parcometri di viale delle Nazioni: nella fessura dove vengono messe le monete è stata inserita una sorta di colla molto resistente che ha formato uno spessore che ostruisce l’introduzione dei soldi.

Inizialmente Azimut ha provveduto a coprire con un apposito telo i parcometri, mentre il Comune ha comunicato che, in seguito al mancato funzionamento dei parcometri in viale delle Nazioni a Marina di Ravenna, "per atti vandalici", la mancata apposizione del contrassegno sull’auto non sarà sanzionata. E’ stata presentata una denuncia all’autorità giudiziaria. In serata la nota con cui Azimut precisa che la funzionalità degli apparecchi era stata ripristinata e da oggi torneranno nuovamente operativi

Per Comune e Azimut, l’atto vandalico rappresenta un duplice danno economico: non solo costerà sistemare le macchinette che regolano la sosta, ma bisognerà anche conteggiare il mancato incasso soprattutto nella giornata di ieri. Parcheggiare costa, infatti, 50 centesimi all’ora nella fascia 9-18, con possibilità di forfait diurno per 3 euro complessivi; 1 euro all’ora dalle 18 al termine, con possibilità di forfait serale – notturno per 4 euro complessivi. Le macchinette danno la possibilità di acquistare i due forfait in una sola volta al prezzo di 7 euro. Analogo atto vandalico venne messo a segno nella notte tra il 15 e il 16 giugno 2012: 19 dei 28 parcometri posti lungo viale delle Nazioni, a Marina di Ravenna, furono messi fuori servizio da ignoti vandali. Nelle fessure attraverso le quali si inseriscono le monete venne spruzzata, anche in quel caso, una sostanza che ostruì le fessure rendendo inutilizzabili gli apparecchi. Comune e Azimut sporsero denuncia contro ignoti all’autorità giudiziaria.