Processo Poggiali, le famiglie chiedono altre indagini sull'ex infermiera / FOTO e VIDEO

Doppia opposizione all’archiviazione chiesta per dodici decessi

Daniela Poggiali all’uscita del carcere della Dozza di Bologna

Daniela Poggiali 45 anni, l'ex infermiera alla sbarra per l'omicidio di una sua paziente 78enne, Rosa Calderoni, all'ospedale di Lugo, nel ravennate, all'uscita del carcere della Dozza di Bologna dopo l'assoluzione dall'accusa di omicidio, 7 Luglio 2017. Accusa per cui in primo grado era stata condannata all'ergastolo a Ravenna. ANSA/ GIORGIO BENVENUTI

Ravenna, 7 ottobre 2017 - Le sue condizioni non erano affatto peggiorate, dice la figlia della defunta. Anzi, erano «sensibilmente migliorate e pareva essere fuori pericolo». Mentre per l’altro paziente, le condizioni cliniche apparivano stabili e «non si era riscontrata alcun tipo di problematica», dicono due familiari del defunto.

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Ci sono i casi di due pazienti nel mezzo del cammino verso l’archiviazione definitiva per 12 decessi all’ospedale di Lugo ritenuti inizialmente sospetti e ricollegati all’operato della 44enne ex infermiera Ausl Daniela Poggiali. Gli avvocati che tutelano le rispettive famiglie hanno infatti presentato opposizione all’archiviazione chiesta dalla Procura di Ravenna a fine giugno scorso.

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Pur se finora inedite, le richieste per indagini suppletive risalgono dunque giusto a qualche giorno prima dell’assoluzione, con immediata scarcerazione, che la Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha pronunciato per la Poggiali il 7 luglio scorso, ribaltando la sentenza di ergastolo uscita dal primo grado a Ravenna per la morte di Rosa Calderoni, la paziente 78enne che per l’accusa era stata uccisa l’8 aprile 2014 a poche ore dal ricovero con un’iniezione letale di potassio.

Un delitto mai avvenuto per i giudici d’appello secondo i quali è invece da ritenersi più concreto lo scenario di una morte naturale, forse legata a uno scompenso glicemico.