Ravenna, al pronto soccorso 92 volte in 7 mesi. Ma non potrebbe stare in città

Il record di un 34enne indiano: mediamente si è rivolto al pronto soccorso una volta ogni 2,3 giorni

VISITE FREQUENTI Il pronto soccorso di Ravenna (repertorio)

VISITE FREQUENTI Il pronto soccorso di Ravenna (repertorio)

Ravenna, 28 maggio 2017 – Un record, il suo, difficilmente eguagliabile. Perché dal 25 ottobre scorso ha fatto registrare ben 92 accessi in pronto soccorso. Ma la performance potrebbe essere ancora più rotonda visto che il dato risale a tre giorni fa. Protagonista del singolare caso è un 34enne di origine indiana da diversi mesi ormai a Ravenna sebbene destinatario di un provvedimento di divieto di ritorno per tre anni sul territorio comunale emesso a gennaio dal questore.

Magro, alto e coi folti capelli neri: un volto noto il suo, e non solo alle forze dell’ordine che tra carabinieri e polizia hanno denunciato il giovane diverse volte per non avere ottemperato al divieto di fare ritorno in città. Ma soprattutto agli operatori dell’ospedale, luogo dove il 34enne, peraltro gravato da molteplici precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, si è affacciato con una frequenza che definire straordinaria è poco. Se escludiamo le volte in cui surrettiziamente ha cercato di infilarsi in qualche anfratto della labirintica struttura, solo gli accessi in pronto soccorso, come tali registrati, restituiscono una media pari a un ingresso ogni 2,3 giorni. Ma è capitato che gli ingressi si siano concentrati in talune giornate fino a raggiungere le tre-quattro volte.

E il fatto che a metà febbraio fossero già decine alimenta un dubbio preciso sulla ragione delle sortite ospedaliere: cercare un luogo caldo durante il periodo invernale. Altre volte il 34enne non ci è arrivato da solo in ospedale ma è riuscito a ottenere un ‘passaggio’ (si fa per dire) con l’ambulanza: è accaduto infatti a diversi ravennati di imbattersi nel giovane riverso su un prato privo di sensi con una bottiglia vuota vicino. E di conseguenza chiamare il 118. Il problema principale che affligge il 34enne è appunto inquadrabile nell’abuso di alcolici. Tanto che in un’occasione è addirittura accaduto che nel referto degli esami, dal laboratorio di Pieve Sistina, avessero chiaramente indicato che il tasso alcolemico era così alto da non essere compatibile con le funzioni vitali.

In ogni modo, una volta in pronto soccorso scatta il (doveroso) iter di esami e visite (sul 34enne sono state eseguite numerose e costose tac). Da parte sua il giovane molte volte risulta così provato dall’alcol da non manifestare reazioni. È tuttavia capitato pure che, tra gli altri pazienti, arrivasse a scalmanarsi a livello tale da pregiudicare il lavoro nel reparto con conseguente intervento delle forze dell’ordine. Un caso insomma che impone una riflessione sia a tutela della salute del diretto interessato che a tutela del lavoro in un reparto così delicato come il pronto soccorso.