Ragni e ragnatele proliferano sull'argine Agosta, le foto

Il fenomeno è esploso nelle zone tra Comacchio e Anita: grande apprensione tra la gente

L'eccezionale proliferazione di ragni e ragnatele (Scardovi)

L'eccezionale proliferazione di ragni e ragnatele (Scardovi)

Ravenna, 26 settembre 2016 - Dall’indagine effettuata dai laboratori di entomologia di Reggio Emilia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (Ispra) - che è strumento operativo del Ministero della salute in ambito veterinario --, “è stata esclusa ogni fonte di pericolo sia per la salute sia per la sicurezza delle persone, perché la specie di ragno che ha originato il singolare fenomeno non è velenosa”.  A precisarlo è la Provincia di Ferrara, in merito all’ eccezionale proliferazione, in corso ormai da diversi giorni, di ragni e ragnatele lungo un lungo tratto di  guardrail che costeggia la strada provinciale che costeggia l’argine ‘Agosta’, tra Comacchio e Anita.

Un fenomeno ‘spettacolare’ e di proporzioni a cui non si era quasi mai assistito, caratterizzato da un’interminabile distesa di regnatele che ha destato non poca curiosità e in certi casi anche un poco di apprensione, tra le numerose persone, buona parte delle quali residenti nella zona di Alfonsine, nella Bassa Romagna e in generale nel Ravennate, che sono transitate lungo quel suggestivo tratto di strada che costeggia le Valli di Comacchio. Una fittissima rete di ragnatele “degna – come ha commentato un gruppo di amici di Voltana che ieri si è recata nella zona per osservare da vicino il fenomeno -- del miglior lavoro di Spider-Man”.

Informato del fenomeno, il comandante della Polizia provinciale di Ferrara, Claudio Castagnoli, nei giorni scorsi aveva interpellato l’Ispra, il cui personale ha poi effettuato il prelievo di quattro campioni da cui è emersa la presenza di un Opiliones (Opilionide), di due ragni appartenenti alla famiglia Araneidae, nonché di un ragno appartenente alla famiglia Tetragnathidae. Il primo è simile ad un ragno ma non fa  parte di questo gruppo.

Gli Araneidae, comuni sui tronchi degli alberi, possono essere presenti anche nelle abitazioni generalmente si nutrono di altri insetti. Difficilmente mordono l`uomo, anche se possono farlo se molestati. Comunque il loro morso non è pericoloso, può avere conseguenze rilevanti solo nelle persone particolarmente sensibili. I Tetragnathidae prediligono luoghi vicini all`acqua, in habitat paludosi e umidi.  Come gli altri si nutrono di insetti e non rappresentano pericolo per la salute di uomo o animali. Come ha rilevato l’istituto “La presenza di abbondanti ragnatele è compatibile con il così detto ‘Ballooning’, vale a dire un modo di spostarsi nell`aria a seguito di forti piogge o semplicemente per trovare altri luoghi da colonizzare”. 

La Provincia di Ferrara precisa infine che “le stesse considerazioni degli esperti hanno portato anche alla conclusione che l’arrivo della stagione fredda e delle piogge saranno condizioni sufficienti per il ritorno alla normalità, escludendo pertanto la necessità di un intervento ad hoc da parte nostra. Infatti, l’abbassamento delle temperature, già in atto, fermerà la proliferazione dei ragni, mentre le piogge ripuliranno la zona dalle ragnatele”. Segnatamente infine alle possibili cause, un aracnologo (studioso dei ragni) da noi interpellato ipotizza che possa trattarsi di un fenomeno riconducibile al riscaldamento globale che sconvolge le normali abitudini della specie.

lu.sca.