Ravenna, rissa al Pronto soccorso. "Fatti inquietanti ma niente militarizzazione"

Il nuovo direttore sanitario dell’Ausl sulla maxi rissa

L'entrata del Pronto soccorso

L'entrata del Pronto soccorso

Ravenna, 13 gennaio 2018 - «Sicurezza al Pronto soccorso? La risposta migliore è quella che è stata già data». Ha risposto così ieri Stefano Busetti, nuovo direttore sanitario dell’Ausl Romagna, a chi gli chiedeva se, alla luce dei fatti dell’altra sera, quando due famiglie Rom hanno scatenato il panico con una rissa a suon di spranghe e coltelli nella sala d’attesa, sono in programma nuovi provvedimenti e intensificazioni dei controlli all’interno dell’ospedale. «I fatti dell’altra sera – ha aggiunto Busetti – che defnirei inquietanti e inusuali per Ravenna, hanno messo in evidenza da un lato la professionalità e la freddezza degli operatori che hanno reagito mettendo subito in sicurezza le persone presenti, dall’altro la presenza tempestiva delle forze dell’ordine. La soluzione non passa attraverso la militarizzazione dell’ospedale e del pronto soccorso che, per definizione, è aperto sempre e a tutti. Valuteremo ed eventualmente riconsideremo le misure di sicurezza esistenti». Il direttore sanitario ha poi ricordato che in ospedale è presente un presidio della polizia che si alterna alla presenza di un vigilante. «L’ospedale è un luogo sicuro» ha assicurato.

Intanto arrivano le reazioni preoccupate di Cgil e Lega Nord. Andrea Liverani, consigliere regionale della Lega, definisce, quello che è accaduto, «un episodio gravissimo che rilancia l’allarme sulla sicurezza di medici e infermieri, esposti a tutte le ore del giorno e della notte a possibili pericoli». E aggiunge che il suo partito chiederà alla Regione di «aumentare i presidi e stanziare fondi extra per aumentare controlli e vigilanza negli ospedali». Liverani sottolinea poi che «purtroppo episodi di violenza nei luoghi di cura e anche ai danni di medici e infermieri sono sempre più frequenti». Aggiunge anche che «la qualità del livello sanitario di un territorio non si misura solo dalla qualità delle prestazioni mediche erogate, ma anche dalla capacità di garantire la sicurezza e il benessere ai pazienti, ma soprattutto al personale medico e infermieristico».

Anche la Cgil, esprimendo «forte preoccupazione» per la sicurezza dei pazienti e degli operatori del pronto soccorso. «Il pronto soccorso e l’area Emergenza-urgenza – dice – sono sicuramente le più frequentate, in particolare in questo periodo di picco influenzale». Il sindacato dichiara che «da tempo segnala a più livelli istituzionali l’esigenza di introdurre sistemi di vigilanza e controllo maggiormente adeguati alla tutela di quei luoghi, «per garantire una fruibilità sicura all’utenza e, nello stesso tempo, la necessaria tranquillità sul lavoro al personale operante».

Nel giugno del 2016 il pronto soccorso di Ravenna era stato teatro di un altro fatto di violenza: tra il parcheggio e la zona antistante si consumò un agguato tra alcuni uomini presumibilmente per questioni di droga. In quell’occasione furono sparati diversi colpi di pistola. Uno dei quali colpì la vetrata del pronto soccorso.

a. cor.