Ravenna, parla la ragazza stuprata due mesi fa: "Spero solo di dimenticare"

I due ragazzi accusati della violenza sono stati rimessi in libertà. "Ma io ho piena fiducia nelle istituzioni e nella giustizia", dice la diciottenne

Violenza sessuale (foto d'archivio)

Violenza sessuale (foto d'archivio)

Ravenna, 8 dicembre 2017 - Spera di riuscire ad «accettare, superare e dimenticare». E nonostante l’amarezza che si coglie nelle sue parole, continua ad avere «piena fiducia nelle istituzioni».

È la prima volta che decide di intervenire su quanto le è accaduto la notte tra il 5 e il 6 ottobre scorso in un appartamento del centro. E ha accettato di farlo giusto a pochi giorni dalle clamorose motivazioni con cui il tribunale della Libertà di Bologna ha spiegato perché il 9 novembre ha scarcerato il 26enne romeno e il 27enne di origine senegalese, il primo accusato dalla procura di averla violentata su un divanetto approfittando del suo stato di forte ubriachezza e l’altro di avere filmato tutto con il proprio cellulare. In buona sostanza, secondo i giudici bolognesi, che hanno ‘sconfessato’ l’interpretazione di due diversi gip ravennati, la 18enne, anche se non pienamente in sé a causa degli alcolici, era in grado di esprimere un consenso e lo ha fatto.

«Continuo ad avere piena fiducia nelle istituzioni, nel mio difensore e in quelle stesse persone che mi hanno creduta sentendo direttamente dalla mia voce il racconto di quella notte», spiega la ragazza.

«Vorrei, in particolare, – prosegue – ringraziare la squadra Mobile di Ravenna la quale, sin dal momento stesso in cui ha raccolto la querela, ha dimostrato un profondo rispetto della mia persona. Mi sono da subito sentita tutelata e non ho motivo di ritenere diversamente oggi. Spero di riuscire ad accettare, superare e dimenticare. È ciò che più desidero e mi impegnerò perché possa accadere».

Il suo legale, la bolognese Elisa Cocchi che l’ha accompagnata anche in occasione del recente incidente probatorio in cui la 18enne ha ripetuto davanti al giudice quanto già detto agli inquirenti, ribadisce di avere «piena fiducia nel pm Angela Scorza», titolare del fascicolo, e di auspicare «una rapida chiusura delle indagini preliminari. Ritengo prematuro qualsivoglia commento alle risultanze processuali in quanto assolutamente parziali», specifica prima di associarsi, «come avvocata e donna, ai ringraziamenti rivolti dalla mia assistita nei confronti delle autorità evidenziando come sia la squadra Mobile sia la procura abbiano da subito attuato misure precise e idonee a tutelare l’incolumità e la privacy della persona offesa, la quale si è sempre sentita rispettata nella propria dignità ed intimità».

Sul fronte delle indagini, il prossimo passo sarà quello dell’interrogatorio già fissato per metà mese dell’amica della 18enne testimone dei fatti e assieme alla giovane sin dalla prima serata: da quando in un locale del centro le due hanno incontrato le comitive di giovani delle quali facevano parte sia il 26enne, ora difeso dall’avocato Carlo Benini, che il 27enne, tutelato dall’avvocato Raffaella Salsano.

E proprio in ragione dell’interrogatorio in procura, la ragazza è stata indagata per favoreggiamento per via di talune affermazioni che, almeno in prima battuta, devono essere sembrate agli inquirenti contraddittorie. Potrà dunque presentarsi assieme a un legale di sua fiducia.

In merito all’accaduto, nelle ultime ore è emerso che uno dei video del rapporto sessuale, potrebbe essere stato realizzato da un altro ragazzo presente quella notte nella casa: è quanto perlomeno sostenuto dal 27enne in occasione dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Rossella Materia, ovvero il giudice che aveva emesso nei suoi confronti l’ordinanza di carcerazione poi annullata dai colleghi bolognesi.