Tomba di Dante vigilata speciale. "E’ potenziale bersaglio dell’Isis"

Una nota del capo della Polizia inviata al Questore. Gli altri siti

La tomba di Dante, a due passi dalla basilica di San Francesco

La tomba di Dante, a due passi dalla basilica di San Francesco

Ravenna, 13 luglio 2015 - Ravenna potrebbe essere nel mirino dell’Isis. Non solo perché qui sono già stati reclutati numerosi ‘combattenti stranieri’ inviati sui fronti nel Nord Africa e in Siria, ma anche come potenziale obiettivo di attentati. Il capo della Polizia Alessandro Pansa, in una nota riservata inviata alle Questure più importanti d’Italia, datata 7 luglio, ha elencato monumenti e luoghi d’arte che i combattenti islamici potrebbero prendere di mira dopo l’escalation di violenza contro gli occidentali in Medioriente e in nord Africa. Ultimo, l’attentato al consolato italiano del Cairo in Egitto.

Tra i monumenti citati da Pansa come possibili obiettivi c’è la Tomba dell’Alighieri: Dante sarebbe considerato un nemico dal Califfato per il trattamento offensivo riservato a Maometto nella Divina Commedia. Questo innalzarsi della tensione si accompagna all’emergere di forti legami tra alcuni giovani nodrafricani residenti a Ravenna e l’Isis che preoccupa gli analisti delle strategie terroristiche. Prima Mohamed H., tunisino, deceduto nell’agosto di un anno fa quando era stato arruolato dall’Isis in Siria. Poi, nell’aprile di quest’anno, Louati Noussair, arrestato dalla Digos di Ravenna e Bologna mentre tentava di raggiungere Germania e Turchia per poi approdare in Siria. Per finanziare il viaggio che l’avrebbe portato a unirsi ai jihadisti, spacciava droga. Cosa lega Mohamed a Louati? La loro provenienza da Ravenna. Qui avevano vissuto e si erano sposati, quindi il reclutamento e l’affiliazione terroristica. Un mese fa la notizia che i nord africani arruolati a Ravenna nelle file del Califfo sarebbero una decina. Facebook conserva tante informazioni sui foreign fighter. Come i contatti tra Noussair con Abou Jihad Asba, palestinese, presente nell’accampamento di Yamouk e arruolatore di aspiranti terroristi.

Di pochi giorni fa i documenti riservati della Polizia, che indicano appunto nella tomba di Dante un obiettivo sensibile. Perché tutta questa attenzione per il sepolcro del Sommo Poeta? Perché Dante, nel XXVIII canto dell’Inferno descrive il Profeta, squartato da un diavolo, che tra le fiamme della IX Bolgia gli va incontro insieme al genero Alì aprendosi il petto e mostrandogli le interiora che gli pendono tra le gambe. La tomba di Dante è in buona compagnia. Tra i monumenti potenziali bersaglio, ci sono anche Basilica di San Marco a Venezia, Palazzo del Principe a Genova, Basilica di San Petronio a Bologna, Palazzo Pitti a Firenze, Santuario del Sacro Speco a Subiaco (Roma), il Vaticano e l’Oratorio del Rosario di S. Cita a Palermo. Tutti che la Polizia indica come ‘sensibili’ e, quindi, da presidiare con particolare attenzione.