Ravenna, 22 febbraio 2010 - Apre il 20 marzo ‘Histrionica. Teatri, maschere e spettacoli nel mondo antico’, la nuova mostra di RavennAntica presso il complesso di San Nicolò.

«Abbiamo raccontato il teatro dell’antichità attraverso cinque sezioni — spiega Giovanna Montevecchi, coordinatore scientifico —. Le tematiche sono: le decorazioni teatrali nelle abitazioni, i calchi in gesso provenienti da una bottega di Pompei, gli edifici teatrali, gli attori e infine Dioniso e l’origine del teatro con reperti provenienti dalla necropoli di Spina».

«Ogni sezione è accompagnata da una tinta cromatica diversa — aggiunge Paolo Bolzani, progettista allestimenti — e abbiamo usato oro, ferro, perla, porpora e oceano». Dice Elsa Signorino, presidente di RavennAntica: «Una delle novità è una ‘chicca’ dell’architetto Bolzani: un piccolo teatro all’interno del percorso, per manifestazioni ad hoc». «Per me — dice Bolzani — è il cuore della mostra».

Ma perchè parlare delle origini del teatro romano nella nostra città? «In primis — spiega la Signorino — una fonte tarda afferma che i romani ‘nel circo si comportavano come la plebe, nel teatro come il popolo di Ravenna’. Poi, la mostra è nel segno di Teodora: una ballerina che diventa imperatrice. Infine, ‘Histrionica’ consolida un’alleanza tra il futuro museo di Classe e il museo archeologico di Napoli». Sono molti, infatti, i reperti provenienti da Ercolano, Pompei e Napoli, ma il teatro romano è ben innervato ab antico nella nostra regione. «Basti ricordare che Plauto è nato a Sarsina e Lucio Pomponio a Bologna. Inoltre la parola “populus” nella fonte prima citata indica che i ravennati erano un pubblico colto, non come la “plebs”, che delineava il grande pubblico meno raffinato» spiega Luigi Malnati, curatore della mostra.