Cadavere di donna fra le barche. Sul corpo nessun segno di violenza

Affiorato davanti al Circolo Nautico. Era in acqua da tempo

Nella foto di Giampiero Corelli, il recupero del cadavere della donna

Nella foto di Giampiero Corelli, il recupero del cadavere della donna

Ravenna, 11 dicembre 2014 - L’ha vista fra le barche ormeggiate al circolo nautico di Marina Romea. Galleggiava e il custode all’inizio l’ha anche scambiata per un manichino. Poi, come in un film dell’orrore, quando si è avvicinato si è accorto che quello in acqua, alla foce del Lamone, era un corpo umano. Il cadavere di una donna, con solo gli slip addosso e in avanzato stato di decomposizione. Erano circa le 12.45 di ieri quando il corpo è stato avvistato, seminascosto tra le imbarcazioni.

Poi, nel primo pomeriggio, il recupero da parte del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco. È al momento sconosciuta l’identità della donna, al vaglio dei carabinieri ci sono le segnalazioni di persone scomparse tra le quali quella di una donna del Faentino della quale non si hanno notizie da giorni (servizio a pag 16, ndr). Il corpo, ma è solo una prima ipotesi, potrebbe essere stato trasportato dalla piena del fiume Lamone, più difficilmente dal mare.

Per questo si stanno analizzando soprattutto le segnalazioni di persone scomparse nelle città bagnate dal corso d’acqua. Sul posto oltre al comandante provinciale dell’Arma, colonnello Massimo Cagnazzo, è intervenuto anche il pubblico ministero di turno Cristina D’Aniello. Da una prima ispezione cadaverica sulla donna recuperata dal circolo nautico di Marina Romea – probabilmente di pelle chiara –, non sono emersi segni di violenza riconducibili in maniera netta a un eventuale omicidio. Anche se, alla luce dello stato di decomposizione del corpo legato a un lungo periodo di permanenza in acqua, per sgombrare il campo da ogni dubbio in merito, occorrerà attendere i risultati dell’autopsia già disposta dalla Procura. Il fatto che la donna fosse coperta solo dagli slip lascia aperti molti interrogativi.