Mirabilandia, il manager: "Vendo emozioni e sorrisi"

Tommaso Bertini, 38enne pesarese, è il direttore marketing e commerciale del parco giochi ravennate

Tommaso Bertini è direttore marketing di Mirabilandia dal 2004

Tommaso Bertini è direttore marketing di Mirabilandia dal 2004

Ravenna, 26 giugno 2016 – «Il mio lavoro è far felici le persone e le famiglie, vendere emozioni». Tommaso Bertini, 38 anni, pesarese, è il direttore marketing e commerciale di Mirabilandia, «il più grande parco divertimenti presente in Italia per estensione e numero di attrazioni» precisa, orgoglioso. La sua vita si divide fra il suo impegno professionale nel noto parco divertimenti in provincia di Ravenna e la sua vita familiare a Pesaro, dove vive con la compagna e le due figlie di cinque e tre anni.

Bertini, quali sono gli aspetti del suo lavoro che le danno maggiore soddisfazione?

«Vedere la gente che sorride ed è contenta è la più grande soddisfazione. Il mio è un lavoro stupendo. A Mirabilandia le persone dimenticano, per un giorno, dei problemi e delle preoccupazioni della vita quotidiana e passano il tempo a divertirsi con familiari e amici».

Come ha cominciato a lavorare a Mirabilandia?

«Sono direttore marketing e commerciale di Mirabilandia dal 2014, ma già nel 2010 avevo iniziato a lavorare per Parques Reunidos, la multinazionale, con sede centrale a Madrid, proprietaria di Mirabilandia: per cinque anni sono stato capo della divisione Travelparks Europa».

Quali altre esperienze professionali aveva svolto prima?

«Nel 2004 ho cominciato a lavorare per Eden Viaggi a Pesaro, dove poi sono diventato responsabile del settore web marketing dell’azienda: il titolare Nardo Filippetti è stato una persona molto importante per me».

Quali studi ha fatto?

«Ho studiato al liceo Classico ‘Mamiani’ a Pesaro, fondamentale per la mia formazione, quindi mi sono laureato in Beni Culturali a Ravenna con 110 e lode e pubblicazione della tesi e poi ho frequentato un master in Economia del turismo alla Bocconi di Milano».

Chi le ha dato il consiglio più utile per il suo lavoro?

«I miei genitori: mi hanno consigliato di fare un’esperienza di lavoro all’estero, subito dopo la laurea sono stato quattro mesi a Londra e qui avevo trovato lavoro come commesso».

Quali sono le sue caratteristiche più importanti nel lavoro?

«L’ottima conoscenza dell’inglese, le competenze in marketing, molta voglia di fare, la capacità di reggere la pressione e lo stress, l’empatia e la facilità a parlare con le persone e a relazionarsi con diversi target di clienti del parco».

Quali consigli vorrebbe dare ai giovani per realizzarsi professionalmente?

«Consiglio ai giovani di evitare le lauree con pochi sbocchi professionali, di imparare bene l’inglese, di fare un’esperienza di lavoro all’estero e poi di tenere duro».