Faenza, un tesoro rubato nascosto in casa: sei denunciati

Recuperati smartphone, macchine fotografiche, tv, tablet e borse griffate per migliaia di euro (FOTO)

I carabinieri con la refurtiva recuperata (foto Veca)

I carabinieri con la refurtiva recuperata (foto Veca)

Faenza (Ravenna), 29 luglio 2014 - Sei persone denunciate dai carabinieri per ricettazione in concorso. Tre uomini e tre donne, cinque tra albanesi e romeni, tra i 23 e i 28 anni, e un italiano, trovati in possesso di merce rubata in case del faentino. Potrebbe essere la ‘centrale’ della ricettazione degli ultimi furti che hanno imperversato nelle colline faentine. In due distinti appartamenti, uno a Madonna dell’Albero, i carabinieri di Brisighella e Faenza hanno trovato un vero e proprio ben di Dio: orologi, pc Mac, decine di smarphone, macchine fotografiche, televisori, tablet, borse griffate e addirittura una sella da cavallo (FOTO). 

L’operazione portata a termine lunedì all’alba era iniziata a febbraio, all’indomani di due furti in alcune case di Brisighella. Tra gli oggetti trafugati anche alcuni tablet e smartphone che prima di essere disattivati avevano lasciato una traccia elettronica fino ad un quartiere di Ravenna. Qualche giorno dopo sempre i carabinieri di Brisighella avevano seguito un’auto con due persone a bordo che girovagava tra le vie del piccolo centro collinare e la periferia. L’auto era poi stata fermata a Faenza dove i due occupanti sono stati identificati: un 28enne ed un 23enne residenti proprio nella zona dove la traccia elettronica degli oggetti rubati aveva smesso di lanciare il segnale.

È così partita una indagine che si è conclusa con la perquisizione nelle case dei due albanesi. In entrambe le abitazioni i carabinieri hanno trovato veri e propri magazzini di oggetti dei quali gli occupanti non hanno saputo giustificare la provenienza: telefonini, I-Pad, pc da tavolo e portatili, macchine fotografiche, orologi e borse da donna, tablet, navigatori, Play Station, monili d'oro e perfino una sella da equitazione. Dai primi accertamenti è emerso che molti degli oggetti fanno parte di furti commessi in case a Riolo Terme a maggio e a luglio. Gli inquirenti sono ora al lavoro per capire se esista un nesso tra i ricettatori e gli autori dei furti. I carabinieri, impegnati a individuare i proprietari della merce recuperata, fanno sapere che le vittime di furti potranno rivolgersi al comando di compagnia, in via Giuliano Da Maiano, a Faenza, per visionare gli oggetti.