Punto da una vespa, è morto Gianluca Medri

Aveva appena 27 anni, donati i suoi organi

Gianluca Medri aveva tantissime passioni: dalle auto alle escursioni in grotta. Sabato scorso è stato punto da una vespa che ha causato lo choc anafilattico

Gianluca Medri aveva tantissime passioni: dalle auto alle escursioni in grotta. Sabato scorso è stato punto da una vespa che ha causato lo choc anafilattico

Ravenna, 28 maggio 2016 - Qualcuno guarderà il mondo con i suoi occhi vivaci, qualcun altro, forse, si emozionerà con i battiti del suo cuore. È l’ultimo gesto di Gianluca Medri, un gesto d’amore deciso dai genitori del ragazzo: i suoi organi verranno donati. Non ce l’ha fatta il 27enne, una morte rara e assurda se l’è portato via: choc anafilattico, gravissimo, causato dalla puntura di una vespa.

Era allergico, ma come sempre accade in questi casi, non ne era a conoscenza e quella semplice puntura ha scatenato una reazione che nemmeno i tempestivi soccorsi e quasi un’ora di tentativi di rianimazione sono riusciti a strappare alla morte.

Sabato scorso il 27enne di Savio era nell’orto insieme alla nonna per aiutarla quando - mentre si trovava tra le viti - un insetto, una vespa, lo ha punto.

La perdita di conoscenza è stata immediata: il giovane si è subito accasciato e la nonna, accortasi della gravità della situazione ha chiamato i soccorsi. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 con l’elimedica e i carabinieri. Per un’ora hanno effettuato le manovre di rianimazione e appena il ragazzo si è stabilizzato è stato trasportato, intubato, al Santa Maria delle Croci.

Ma lo choc era stato troppo grave e il suo quadro clinico era compromesso: ha lottato tra la vita e la morte in coma farmacologico per giorni e ieri i medici hanno ne dichiarato il decesso clinico.

Gianluca Medri era instancabile e curioso della vita, abitava a Savio (lascia oltre ai genitori un fratello e una sorella) e, studiando con grande passione, si era laureato in Economia manageriale. Da qualche tempo aveva trovato lavoro in un’azienda di Montaletto.

Ma oltre agli studi le sue passioni erano tantissime. Le auto e i motori innanzitutto: dicono gli amici che delle automobili sapeva di tutto e di più. E poi le escursioni in grotta: l’ultima dieci giorni fa, in gruppo, nelle grotte di Brisighella.

«Amava tutto della vita – racconta chi lo conosceva –, era un entusiasta e la sua energia era contagiosa. È anche per questo che i genitori hanno deciso di regalare la sua forza e la sua voglia di vivere a chi ne ha bisogno donando i suoi organi. Un ultimo gesto che rispecchia la generosità di Gianluca».

l.s.