Milano Marittima, grattacielo flop. «Ma adesso pagateci il progetto»

Un’ingiunzione obbliga Pentagramma a liquidare gli architetti

Il grattacielo di Milano Marittima

Il grattacielo di Milano Marittima

Milano Marittima (Ravenna), 30 luglio 2015 - «Che il grattacielo si faccia o no, Pentagramma ci deve pagare per il lavoro svolto». Firmato Mca, ovvero lo studio dell’architetto Mario Cucinella, che ha curato la progettazione del contestatissimo (e ormai accantonato) edificio nella prima traversa. Lo studio ha ottenuto un’ingiunzione di pagamento nei confronti della società Pentagramma, per una fattura, emessa nell’autunno del 2013, relativa alla progettazione preliminare e definitiva. A ricostruire la vicenda – ovviamente dal suo punto di vista – è Giulia Floriani, amministratrice unica di Mca. «Abbiamo assunto l’incarico nel 2009 – dice –. Inizialmente non era chiaro se dovessimo progettare uno o due nuovi edifici. La fase preliminare è stata complicata: in studio abbiamo ben 75 modelli». Ma poi si arriva al progetto definitivo. «Lo abbiamo consegnato a ottobre 2013, e a novembre di quell’anno è stata avviata la Conferenza dei servizi. Noi, intanto, abbiamo emesso fattura per il lavoro svolto».

Qui si apre una fase complessa, vista anche la vicinanza delle elezioni di maggio 2014. «Abbiamo capito che il progetto non era amato – spiega la Floriani – e del resto, in campagna elettorale, il candidato a sindaco che poi è stato eletto ha fatto capire che l’edificio non si sarebbe fatto. I mesi passavano, le notizie erano discordanti. Abbiamo contattato più volte i nostri referenti in Pentagramma. Abbiamo anche proposto di ripensare l’intervento, di rivedere le altezze. Insomma, abbiamo chiesto quali fossero le intenzioni della società, ma non abbiamo ricevuto una risposta definitiva. Peraltro il nostro contratto prevedeva il diritto di recesso tramite lettera raccomandata, ma nulla ci è stato inviato».

Di qui la decisione di passare alle vie legali. «Lo scorso maggio abbiamo scelto la strada del decreto ingiuntivo. Che poi è passato in giudicato, dato che non c’è stata opposizione. Nel frattempo Fintecna (uno dei tre soci di pentagramma, assieme a Galotti e Ccc, ndr) è stata acquisita dalla Cassa depositi e prestiti». Insomma, è diventato più difficile trovare interlocutori. La cifra dovuta? L’avvocato Floriani non la rivela, ma si tratta di un importo «molto rilevante». «Il prossimo passo – conclude l’amministratrice unica di Mca – è il precetto (ovvero l’atto che precede l’esecuzione forzata con pignoramento dei beni, ndr). Ma se ne parlerà dopo l’estate». Nel frattempo, il grattacielo alla prima traversa di Milano Marittima resterà un disegno su carta.