Immigrazione clandestina, una banda organizzava i viaggi: sei arresti

L’obiettivo era di gestire una sorta di agenzia capace di offrire una vasta gamma di servizi

La polizia

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Ravenna, 17 dicembre 2014 - Una banda che sfruttava l’immigrazione clandestina: sei persone sono state arrestate dalla polizia. Per evitare i controlli si muovevano di notte e nei week-end usando mezzi differenti tra cui treni e auto. Il loro scopo era quello di gestire una sorta di agenzia capace di offrire una vasta gamma di servizi per tutte le tasche che andavano da poche centinaia di euro a diverse migliaia. Così la polizia ha finora bloccato sei uomini ritenuti componenti di un’unica banda: cinque erano già arrestati mentre l’ultimo è stato fermato ieri mattina dalla squadra Mobile a Piangipane, frazione alle porte di Ravenna, in esecuzione a un mandato di arresto europeo della Germania.

Si tratta di un 28enne eritreo che lavorava in una cooperativa ravennate e che aveva ottenuto asilo politico. L’inchiesta, battezzata Mediterraneo e coordinata della Dda bolognese, è stata portava avanti dalla polizia ravennate in collaborazione con quelle di Bolzano, Bologna e Brescia e ha permesso di smantellare un’organizzazione con legami in diversi Paesi del nord Europa.

Il primo viaggio risale alla notte tra il 29 e il 30 agosto quando cinque migranti dall’hinterland Milanese erano transitati dal confine in direzione Monaco. Erano seguiti altri viaggi anche da Verona in ragione dei quali i primi tre sospettati - due 51enni milanese di cui uno funzionario di multinazionale e un 38enne polacco residente a monaco di Baviera - erano stati arrestati in flagranza al confine a Vipiteno e risultano già tutti condannati a pene fino a due anni e mezzo di reclusione e multe fino a 50 mila euro, con confisca delle auto usate per il trasporto dei migranti, talvolta minorenni.

Mentre un 31enne pachistano domiciliato a Brescia e un 36enne eritreo che abita tra Roma e Milano sono stati raggiunti la scorsa settimana dai fermi emessi dal Pm bolognese Enrico Cieri per associazione per delinquere finalizzata al traffico transfrontaliero di migranti in quanto erano in procinto di lasciare l’Italia. I sei - secondo una nota della Questura ravennate - avevano ruoli differenti: chi di passeur e chi invece di organizzatore del traffico. Gli stranieri che spostavano, provenivano perlopiù dal Corno d’Africa, Pakistan e Siria. E dovevano pagare in contanti.