Ravenna, 26 dicembre 2014 - Le due foto che la ritraggono sorridente, accanto a un’anziana paziente appena morta, le aveva scaricate pure sul suo computer portatile in una cartella battezzata ‘nuove foto’, il cui nome dello user corrisponde a quello del convivente. È quanto emerso dalla consulenza informatica sul materiale sequestrato a suo tempo a Daniela Poggiali, la 42enne ex infermiera dell’ospedale Umberto I di Lugo, nel Ravennate, finita in carcere a ottobre al culmine dell’inchiesta della Procura romagnola su una scia di morti sospette di pazienti.
La consulenza ha riguardato, oltre il computer, anche una fotocamera digitale, un telefono cellulare e un hard disk portatile della donna. In 24 pagine di relazione appena depositate l’ingegner Nicola Buffadini, incaricato a maggio dai Pm titolari del fascicolo - Alessandro Mancini e Angela Scorza - di analizzare il materiale, per capire se vi fossero elementi utili a comprendere le relazioni dell’infermiera sia con i colleghi che con pazienti e i loro parenti, ha proposto una disamina tecnica di tutti i file rintracciati. Con il deposito della consulenza informatica - che segue l’analisi medico legale sul corpo della 78enne e la verifica di altre 38 cartelle cliniche - si sono conclusi gli accertamenti tecnici disposti dalla Procura. Non è escluso che si vada verso un’imminente chiusura della indagini.