Morti sospette all'ospedale di Lugo, l'ex infermiera in tribunale sorride e nega tutto

Daniela Poggiali ha risposto alle domande del giudice durante l'interrogatorio di garanzia sostenendo di essere vittima di un complotto. L'Ausl si costituirà parte civile

Morti sospette all'ospedale di Lugo, l'ex infermiera Daniela Poggiali

Morti sospette all'ospedale di Lugo, l'ex infermiera Daniela Poggiali

Ravenna, 13 ottobre 2014 - Tranquilla, sorridente e divertita come andasse a una gita domenicale. Così Daniela Poggiali si è presentata ieri mattina a palazzo di giustizia, a Ravenna, per l'interrogatorio di garanzia. L'ormai ex infermiera di Lugo è arrivata dalla casa circondariale di Forlì, dove è stata rinchiusa da giovedì sera, arrestata dai carabinieri per il caso delle morti sospette all'ospedale di Lugo. A sorpresa la donna ha risposto alle domande del giudice, Rossella Materia alla presenza del magistrato che segue il caso, Angela Scorza. E ha negato tutti gli addebiti: 'Io non c'entro con questa storia'

In buona sostanza al giudice avrebbe detto di essere vittima di una sorta di macchinazione, un complotto, creato da persone a cui e' invisa che avrebbero creato questo scenario. Quella della macchinazione di altre persone che nutrirebbero astio nei suoi confronti e', di fatto, quasi la stessa tesi sostenuta in un altro interrogatorio, quello relativo alla parte dell'inchiesta che riguardava una scia di furti di medicinali, prodotti e oggetti di pazienti, e di cui veniva sospettata. Per quella vicenda furono chiesti gli arresti domiciliari, ma il gip erogo' solo la misura dell'obbligo di firma. La donna fu interrogata anche per l'accusa di vilipendio di cadavere (per la foto che si era fatta scattare con una paziente morta) ma in quella occasione invece si avvalse della facolta' di non rispondere.

Intanto l'Ausl di Ravenna ha fatto sapere che si costituirà parte civile nell'eventuale processo nei confronti di Daniela Poggiali. Andrea Des Dorides, direttore generale dell'azienda sanitaria, ha detto: "Quando abbiamo notato che c'era un'anomalia statistica sul numero di morti in quel reparto abbiamo inizialmente pensato ad un errore nella procedura di assistenza dei pazienti". Solo in un secondo momento e' stata notata la correlazione tra i turni di servizio dell'infermiera e i decessi. Il 9 aprile l'azienda ha segnalato telefonicamente alla procura il caso: "Possiamo muoverci solo quando abbiamo dei dati certi", sottolinea Des Dorides che ha aggiunto come la decisione di essere parte del processo sia per chiedere "come minimo i danni di immagine".