Mercoledì 24 Aprile 2024

La forza di una foto

IN OGNI momento decisivo, Angela Merkel è coerente con la sua storia. Da ragazza, nei corsi di nuoto della Germania Est, non amava tuffarsi. Ma quando il tuffo era obbligatorio, aspettava l’ultimo secondo utile prima che scadesse il tempo. "Agire con calma" è il suo motto. Ha aspettato l’ultimo secondo utile per risolvere la crisi greca, lo ha fatto anche per arginare lo spaventoso esodo dei migranti. La foto di un bimbo siriano che la pietà crudele del mare ha adagiato dolcemente su una spiaggia è servita più di cento inutili vertici internazionali. Ancora una volta la Cancelliera si è dimostrata la vera, unica padrona d’Europa. E se dopo centinaia di naufragi e migliaia di morti la piega dell’accoglienza sta faticosamente mutando, il merito è suo. Tardivo, ma indiscutibile. Francois Hollande è il suo prestigioso attendente. Rappresenta un paese, la Francia, che dai tempi di Mitterrand – dopo la caduta del Muro – ha deciso di costruire con Kohl una nuova Europa che arginasse la potenza del marco con la nascita dell’euro. L’esperienza ci ha detto che l’euro è un marco ribattezzato e che nessuno dei presidenti francesi è stato nell’ultimo decennio in grado di fronteggiare la potenza economica e politica della Germania. 

PERCIÒ tra Hollande e Merkel è sempre quest’ultima a decidere. È accaduto con la Grecia, dove Hollande aveva ragione a difendere una certa flessibilità europea. E accade con i migranti dove Hollande aveva torto a chiudere di fatto le frontiere. Merkel ha dalla sua la gran parte dell’opinione pubblica tedesca disposta a ospitare e a trovare progressivamente un lavoro a 800mila migranti. Le persone generose in Germania sono tante, al punto che le autorità devono pregarle di non mandare più cibo e giocattoli.    COME accade talvolta, la generosità ha tuttavia qualche risvolto d’interesse. Nei prossimi decenni la popolazione tedesca è destinata a contrarsi e gli immigrati serviranno sempre di più a sostenere l’economia. La lezione tedesca dovrebbe fare riflettere i tanti italiani che vedono i migranti solo come un pericolo pubblico. I centri d’accoglienza – spesso fonte di ruberie – dovrebbero funzionare meglio, ma in un paese come il nostro con uno dei tassi di natalità più bassi del mondo, avremo sempre più bisogno di stranieri che lavorino, non solo nei settori in cui gli italiani si rifiutano di farlo (gli indiani sikh mungono le mucche quasi in esclusiva in alcune regioni e guadagnano benissimo).   L’ITALIA, esclusa ancora una volta dal vertice decisivo tra Merkel e Hollande, può rallegrarsi della soluzione. Con un filo di amarezza: quando eravamo il solo porto di sbarco, tutti si giravano dall’altra parte. Appena il fenomeno è dilagato, c’è stato un salutare ripensamento. Meglio tardi…