Lido di Dante, perché così tante alghe? "La scogliera frena il ricircolo delle acque"

Bagno Classe, sale la protesta. Il parere dell’esperta, la direttrice dell’osservatorio Daphne, Carla Rita Ferrari

Le alghe a Lido di Dante

Le alghe a Lido di Dante

Ravenna, 3 lulio 2015 - Non passa estate che la spiaggia di Lido di Dante, con l’arrivo del caldo, non si trasformi in un lungo prato di alghe. Ma nonostante il fenomeno sia diventato ormai la normalità, i proprietari degli stabilimenti che si trovano nella località non sembra volersi dare per vinti, continuando a chiedere soluzioni. Effettivamente la lunga distesa verde non è certo piacevole per attività che vogliono cercare di attirare turisti, ai quali basta spostarsi di pochi chilometri per trovare una spiaggia fatta di sabbia e non di alghe. CHRISTIAN Bencivenni, del bagno Classe, è sempre stato tra i più attivi nella richiesta di soluzioni. 

Ma la domanda sorge spontanea: esiste veramente una soluzione? La direttrice dell’osservatorio Daphne, Carla Rita Ferrari, porta uno spunto di riflessione destinato a far discutere. «Il problema di Lido di Dante – spiega – sono le barriere innalzate contro l’erosione, che impediscono il naturale ricircolo dell’acqua». In questo modo le alghe, anziché trovare sfogo in mare aperto, restano come intrappolate nello specchio d’acqua di fronte agli stabilimenti, fino a quando non si spiaggiano in modo definitivo.

In una località dove il problema dell’erosione è tra i più critici non solo a Ravenna, ma in tutta Italia, scegliere tra una spiaggia continuamente ‘mangiata’ dal mare o una completamente verde non è certo cosa facile. «Secondo me andrebbe rivista la strutturazione delle barriere» interviene sempre la Ferrari, che aggiunge: «e nel frattempo bisogna che ogni giorno i bagnini si diano da fare per togliere il materiale spiaggiato, perché con questi caldi inizia a putrefarsi in poche ore, emanando sgradevoli odori».

È una soluzione drastica quella avanzata dalla direttrice di Daphne, ma sembra trovare il parere favorevole dei titolari dello stabilimento Classe di Lido di Dante. «Siamo consapevoli che le scogliere siano state fatte in modo sbagliato – commentano –, anche perché il problema coinvolge quasi esclusivamente noi e non gli altri bagni. In ogni caso saremmo favorevoli a un po’ di erosione in più, in cambio di un mare pulito nel quale i nostri clienti siano contenti di immergersi. Purtroppo abbiamo dovuto assistere a persone stese negli ombrelloni che hanno preferito andare a fare il bagno in piscina. Così non può andare avanti».

Proprio per questo la prossima settimana è stato indetto un incontro a palazzo Merlato, con l’intenzione di provare a risolvere l’annoso problema.