Marina di Ravenna, arrivano le sentinelle dell’aria

Trovati 25 volontari: metteranno a disposizione il loro naso per aiutare l'Arpa a trovare la fonte dei cattivi odori

TUTELA Il comitato a difesa dell’aria (Corelli)

TUTELA Il comitato a difesa dell’aria (Corelli)

Ravenna, 5 maggio 2016 - Nasi in azione dal 15 maggio al 15 giugno. Il Consiglio territoriale del Mare ha dato il via libera al progetto delle ‘sentinelle dell’odore’, in collaborazione con Arpa, per cercare di identificare la fonte dei cattivi odori che periodicamente ammorbano l’aria di Marina di Ravenna e di Porto Corsini. All’incontro hanno partecipato una trentina di persone: «Francamente – commenta il presidente del Consiglio territoriale – mi aspettavo più partecipazione viste le proteste ricevute. Comunque il progetto partirà anche se non arriveremo a 40 volontari». Per ora, infatti, sono 25 tra Marina e Porto Corsini, i volontari che si sono detti disponibili a seguire il protocollo indicato da Arpa.

Le zone abitate di Marina di Ravenna e Porto Corsini sono state suddivise in rettangoli, rispettivamente 50 e 30. Ogni area verrà occupata da una sentinella ‘odorigena’ che avrà il compito di annotare in una scheda giorno, ora e tipo di odore percepito. Un lavoro che durerà circa un mese, fino a metà giugno. Raccolti i dati dei volontari, Arpa provvederà a incrociarli con le condizioni meteo e la velocità del vento registrati nei giorni in cui si sono avvertiti i miasmi. Questo meccanismo di monitoraggio – già testato in altrte città italiane, in Olanda e in Germania, dovrebbe consentire di risalire all’origine della puzza. Arpa, rispondendo ai dubbi del neonato Comitato per l’aria pulita, ha indicato, qualche tempo fa, nelle attività industriali che si svolgono in ambito portuale e nella presenza delle pialasse alcune delle possibili fonti di cattivi odori.

«Con la collaborazione del Comitato per l’aria pulita, del Comitato cittadino e della Pro Loco – spiega il presidente del Consiglio del Mare, Davide Benazzi – contiamo di di arrivare almeno a 30 - 35 volontari disponibili a monitorare gli odori». I nasi umani sembrano essere, l’ unico strumento a disposizione per testare la presenza di odori insopportabili nell’aria. Questo perché, non essendoci una regolamentazione sulla limitazione di emissioni odorigene, non esisterebbero nemmeno strumentazioni in grado di misurare la puzza fastidiosa. «Non esiste una rete di monitoraggio degli odori – spiega la responsabile del Servizio sistemi ambientali di Arpa, Patrizia Lucialli – e quindi i volontari rappresentano una valida alternativa. Si tratta di un metodo empirico comparato con dati certi come le condizioni meteo e la direzione del vento. Non risaliremo con certezza alla fonte dei cattivi odori, ma potremmo ottenere una valida indicazione».

l. tazz.